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News Corp in rosso, Murdoch: siti a pagamento

La conglomerata dei media potrebbe far pagare l’accesso alle notizie sui siti web a partire dalla metà del 2010 e rompere l’alleanza con Amazon sul lettore digitale Kindle. La scelta è stata dettata dal fatto che il gruppo ha subito un calo pubblicitario di 155 milioni di dollari

News Corp in rosso, Murdoch: siti a pagamento

New York - La conglomerata dei media di Rupert Murdoch News Corp potrebbe far pagare l’accesso alle notizie sui suoi siti web a partire dalla metà del prossimo anno e rompere l’alleanza con Amazon sul lettore digitale Kindle, se non si arriverà ad una rinegoziazione degli accordi. Murdoch, amministratore delegato del gruppo, si è detto scontento delle relazioni tra Kindle e i lettori online dei suoi giornali, lasciando anche trapelare la possibilità di un accordo tra News Corp e Sony.

La proposta di Murdoch La reazione di Murdoch è arrivata dopo la diffusione dei dati del gruppo che registrano un calo dell’11% delle entrate, soprattutto a causa del calo della pubblicità. Per risollevare i bilanci Murdoch sta pensando di far pagare l’accesso alle notizie su Internet dei suoi giornali. L’accesso al Wall Street Journal è già in parte gratuito e in parte a pagamento. Murdoch non è sceso nel dettaglio dell’operazione ma ha detto che questa misura potrebbe essere introdotta a metà del 2010. "Un’industria che regala i suoi contenuti - dice il magnate australiano - sta cannibalizzando la sua capacità di fare buon giornalismo".

L'impero in rosso L’impero dei media ha chiuso in perdita il quarto trimestre fiscale poiché la solida performance delle divisioni di tramissioni via cavo (+39%) è stata annullata dal crollo delle entrate pubblicitarie. La società, che controlla tra gli altri il Wall Street Journal e le emittenti televisive Fox, ha riportato perdite per 203 milioni di dollari, 8 centesimi per azione, contro gli utili per 1,1 miliardi, 43 centesimi, dello stesso periodo dell’anno scorso. Escludendo gli oneri straordinari, News Corp ha avuto un attivo di 19 centesimi per azione, un centesimo in più rispetto alle stime. Il giro d’affari è calato dell’11% a 7,67 miliardi di dollari, poco più dei 7,63 miliardi attesi dagli analisti.

I risultati per l’intero anno fiscale 2009 sono stati comunque in linea con le previsioni, che la società aveva rivisto per due volte al ribasso a causa del perdurare della crisi economica e della recessione globale.

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