Niente danni siamo italiani

Niente danni siamo italiani

Agli italiani piacciono le scatole nere per l'auto, ma non le altre polizze. Primi al mondo per le black box, siamo invece ultimi tra i 10 Paesi più industrializzati per le assicurazioni contro i danni (diversi, evidentemente dalla responsabilità civile automobilistica). Negli Stati Uniti il 6,7 per cento del prodotto interno lordo viene speso per assicurare beni e proprietà; più vicino a noi i previdenti svizzeri e tedeschi spendono rispettivamente il 4,1 e il 3,4 per cento del loro reddito per una buona copertura. In Italia, evidentemente, ci si affida allo stellone e le assicurazioni contro i danni corrispondono solo all'1,9 del reddito nazionale.

Le difficoltà del sistema previdenziale pubblico e il desiderio di trovare nuove forme di investimento hanno invece fatto impennare i contratti per il cosiddetto ramo vita (da quelle in caso di morte a quelle legate a fondi di investimento), che negli ultimi anni ha fatto registrare crescite anche del 30%.

Così nel 2006 gli italiani erano ancora in fondo alla classifica, oggi superano perfino i già citati svizzeri e tedeschi, da sempre considerati clienti ideali per gli assicuratori. In Italia le polizze del ramo vita raggiungono il 7 per cento del pil, nella Confederazione elvetica la cifra corrispondente è solo del 5,1 per cento.

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