Niente registro sulle unioni civili Il Comune boccia le coppie gay

Niente registro sulle unioni civili Il Comune boccia le coppie gay

(...)Non vogliamo che si mini la centralità della famiglia fondata sul matrimonio». Nel testo, cui prima firmataria è la presidente della commissione Pari opportunità Ines Quartieri (Rifondazione comunista) si chiedeva alla giunta l’istituzione di «un registro delle unioni civili, comprensivo delle coppie dello stesso sesso che ne facciano richiesta» e di «applicare i diritti civili a queste unioni». E poi un sollecito al parlamento per «assumere al più presto una legge di indirizzo sulle unioni civili sia per quanto riguarda i diritti sanciti dalla riforma previdenziale, sia per quelli di assistenza, abitativi e di successione». Per la Quartieri «se ci sono 100mila persone che a Milano decidono di convivere, non ci deve essere un welfare di serie A e uno di serie B».
Quattro, alla fine i voti di scarto, 27 a 23 più 3 astenuti. Tutta favorevole la sinistra radicale e il resto del centrosinistra con il solo Marco Cormio (Pd) astenuto. Divisa anche Fi con il capogruppo Giulio Gallera che vota per il registro, seguito da Milko Pennisi, Carola Colombo e Vincenzo Giudice. Già tra i firmatari Giancarlo Pagliarini (La Destra) e Franco De Angelis del gruppo Misto. Astenuto il presidente del consiglio Manfredi Palmeri («La mozione non affronta la complessità del problema e non recepisce i buoni contenuti espressi dal dibattito»). Compatti per il no, invece, An a parte Stefano Di Martino firmatario della mozione ma assente al momento del voto, Udc e Lega Nord. «Le coppie di fatto - attacca il neo deputato Matteo Salvini - sono già abbondantemente tutelate. Si usa tutto questo in modo strumentale, il vero fine è sdoganare le coppie omosessuali». Condivide Barbara Ciabò. «Per tutelare i diritti - assicura l’esponente della Destra - c’è il codice civile. Conosco moltissima gente che convive, ma nessuno mi ha mai detto di sentire il bisogno del registro. I problemi sono gli asili, il ticket, i posteggi. Ma il grave è che in altri Paesi questo è stato solo il primo passo per consentire l’adozione di bambini alle coppie omosessuali. In Italia sarebbe gravissimo». Da sinistra Giuseppe Landonio ricorda che «a Milano tra i 100mila che hanno scelto questa forma di convivenza, almeno in mille stanno in coppie omosessuali». Pronta la replica di Aldo Barandirali: «All’anagrafe si può già registrare il nucleo familiare e questo risulta nello stato di famiglia. Siamo di fronte a un’ideologia relativista che non porta nessun miglioramento per la vita dei cittadini». Durissimo anche l’azzurro di area ciellina Alberto Garocchio: «Per qualsiasi cultura, che sia cattolica o islamica, le coppie dello stesso sesso non hanno valore giuridico e morale. Dunque nessun diritto. Sono in tanti? La responsabilità di chi governa non può seguire l’onda».

Di «famiglia unica e fondata sul matrimonio» parla Michele Mardegan. «Le unioni di fatto e non civili - sottolinea - rifiutano l’impegno coniugale. Le unioni non comportano doveri e dunque non possono pretendere diritti».

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