(...) scuoteranno i cuori e gli animi dei rappresentanti dello Stato per la medaglia d'oro italiana. In ballo c'è anche una terza interrogazione che i parlamentari liguri vogliono presentare in commissione Difesa al ministro Parisi.
E così il caso sollevato dal Giornale e dalla lettera pubblicata nelle nostre pagine a firma del figlio di Ferraro, Italo, approda oltre i confini della Liguria e assume importanza a livello nazionale. Tutto questo in un paio di giorni, mentre in redazione fioccano lettere di protesta contro Tursi e telefonate di incoraggiamento per ricordare un eroe di guerra, che affondò tre navi britanniche, e un eroe del lavoro, con la sua altissima serietà morale e impegno nel settore della subacquea.
Dopo la figuraccia di Genova per lo scandaloso trattamento di un'altra medaglia d'oro, quella di Fabrizio Quattrocchi, dopo le proteste contro la giunta di centrosinistra indaffarata a concedere il cippo a Carlo Giuliani, esplode quindi il caso Ferraro, rifiutato soltanto perché non era di sinistra, ma, anzi, coerentemente, perché si dichiarava fascista da quando venne iscritto al partito a 9 anni rimanendolo fino alla sua morte a 90 anni. Poco importa, oltre alle lodi imprenditoriali e umane descritte, se l'eroe Ferraro non puntò mai la canna del fucile contro un italiano. Ininfluente che, negli ultimi mesi del conflitto, riuscì a salvare fabbriche e lavoratori italiani dalle vendette naziste. Insomma, una faziosità, quella della giunta Pericu, che è stata stigmatizzata pure dal giudice Mario Sossi, ex presidente della Corte di Cassazione, un antifascista gambizzato dalle Brigate Rosse, uomo di tutto rispetto. Tanto che l'alto togato ha scelto di diventare presidente dell'appena costituito Comitato spontaneo a favore della tumulazione delle ceneri a Staglieno e dell'intitolazione di una via pubblica di Ferraro a Genova.
«È l'ennesimo schiaffo morale, anche se di moralità della giunta Pericu non si dovrebbe parlare - commenta Bornacin - è davvero scandaloso l'atteggiamento di Tursi nei confronti di un eroe e gran lavoratore come Ferraro. La prossima settimana, insieme al collega deputato Ascierto, presenteremo le interrogazioni nei rami del Parlamento e al ministro Parisi. Poi scriveremo una lettera anche al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Le ceneri di Luigi Ferraro devono restare a Genova. La sua memoria e il suo stile di rispettoso imprenditore e genio della subacquea mondiale, oltre che alle imprese eroiche militari, devono essere un esempio per i giovani genovesi. Altro che lo stile di Carlo Giuliani e dei suoi compagni cui invece la maggioranza di centrosinistra si è preoccupata di dare il disco verde per il cippo in una piazza pubblica. È una vergogna che la giunta Pericu dimentichi e, anzi, rifiuti, di ricordare chi ha servito Genova e la Patria e non rispetti la sua memoria. Speriamo che il primo cittadino genovese dimentichi il suo bulgaro retaggio comunista e faccia immediatamente dietrofront. È una grande vergogna che, come nel caso di Quattrocchi, nessuno della giunta di centrosinistra, almeno a livello ufficiale, abbia partecipato ai funerali di un grande uomo e genovese come Ferraro».
Con la stessa indignazione anche Filippo Ascierto sta preparando l'interrogazione parlamentare e le iniziative da realizzare per ottenere il posto al Pantheon l'intitolazione di una via o di un edificio pubblico, ma si pensa anche a una targa e una stanza al Museo del Mare, in ricordo di Ferraro.
«Farò la mia parte alla Camera e in commissione Difesa - dice Ascierto - in piena sintonia con il collega Bornacin a tantissimi genovesi che sono indignato per il comportamento della giunta Pericu. Se si vuole parlare di pacificazione occorre, come mai in questo momento, riconoscere, da ambo le parti, chi serve il proprio Paese con capacità, impegno, serietà morale. Contro la decisione di Tursi presenterò, tra gli altri deputati, sia di centrodestra, sia di centrosinistra, una petizione da firmare per tutti i rappresentanti del Parlamento. È vergognoso rifutare la memoria di persone che hanno reso onore e servizi a Genova come Ferraro e, allo stesso tempo, dedicare un cippo a chi assalta le camionette delle forze dell'ordine come nel caso di Carlo Giuliani.
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