Al Niguarda una casa Ikea per le riabilitazioni

L'appartamento, con tv e pc, è stato aperto nel reparto di Unità spinale e servirà ai pazienti con disfunzioni al midollo

L'Unità Spinale di Niguarda dispone da oggi di una vera casa, con due cucine accessibili ai pazienti su sedia a rotelle, un angolo studio/lavoro con due pc e una zona soggiorno con divano e tv. Oggi l'inaugurazione, alla presenza del direttore generale dell'Ospedale Pasquale Cannatelli e dell' assessore alle politiche sociali e servizi per la salute del Comune di Milano, Pierfrancesco Majorino. Il progetto, realizzato dall'Associazione Unità Spinale (Aus) attraverso un accordo con l' Ikea, ha l' obiettivo «di sperimentare in un ambiente accogliente varie attività della vita quotidiana che sono parte fondamentale del training riabilitativo - ha spiegato Giovanna Oliva, presidente di Aus - in vista della massima autonomia possibile delle persone con lesione midollare. Per queste persone, infatti, si tratta spesso di affrontare una riprogettazione globale della loro vita».
L'Unità Spinale Unipolare (Usu) di Niguarda, inaugurata nel 2002, è una struttura deputata a prendere in carico una persona con lesione midollare (con para-tetraplegia) fin dal verificarsi dell'evento lesivo e accompagnarla, attraverso un percorso riabilitativo, fino al ritorno a casa.
Queste persone trascorrono in media sei mesi della loro vita nell'Usu di Niguarda. È quindi importante che l'ambiente terapeutico/riabilitativo (che comprende stanze di degenza, day hospital, aree per la fisioterapia, palestre, piscina, aree per la sport-terapia e spazi per la terapia occupazionale) sia il più vicino possibile a un ambiente domestico. L'Aus ha in progetto la realizzazione di un'area, accanto all'Usu, dove collocare tutte le attività sociali e sportive, dalla pet-therapy all'ippoterapia, dal tennis da tavolo alla scherma. La lesione midollare è una delle cause di invalidità permanente più frequenti.

Coinvolge per lo più una parte molto giovane della popolazione, con una età media che varia, per oltre l'80%, tra i 10 e i 40 anni. Gli italiani con para-tetraplegia sono circa 70 mila e i nuovi casi all'anno sono circa 1400 (4-5 persone al giorno).

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