Noi intrusi a casa sua I vicini lo proteggono: «David è così normale...»

San Ysidro Drive è una stretta strada di Los Angeles che da Beverly Hills sale fino alle colline di Hollywood. Completamente immersa nel verde e nella calma del quartiere più "in" di Los Angeles è qui che David Beckham ha trovato casa, quando nel 2007 accettò il trasferimento dal Real Madrid ai Galaxy. E che casa.
Qui, dove le ville non vengono vendute per meno di un milione di dollari, la crisi che ha investito il mercato statunitense non sembra aver lasciato traccia: davanti ai giardini inglesi rigogliosi e curatissimi, trovano ancora spazio pick-up di grossa cilindrata e autovetture sportive. Viste dal vivo queste villette appaiono ancora più belle di come i telefilm d'oltreoceano ce le hanno fatte conoscere.
Sembra che per trovare l'abitazione che facesse al caso loro, i coniugi Beckham abbiano visitato più di 30 abitazioni, prima della folgorazione per i 1300 metri quadri della villa in stile italiano, a pochi passi dalle lussuose dimore degli "amicissimi" di famiglia, Tom Cruise e Katie Holmes, e del presentatore televisivo Jay Leno. Sette camere da letto, una piscina, sei fontane, cinema privato, campo da tennis e ampio giardino. Costo: 22 milioni di dollari.
Ai tempi del trasloco, però, gli abitanti del quartiere erano preoccupati: «È una notizia terribile: questa è una strada storica, cosa succederà quando arriverà Victoria? Sapevo che era interessata a questa zona, ma neanche nei miei incubi peggiori avrei pensato che avrebbe scelto questa casa», fu uno dei commenti meno avvelenati. Ora però hanno dovuto rimangiarsi tutto.
Villa Beckham sorge sulla collina all'intersezione tra Ysidro Drive e Tower Drive. Completamente riparata da una fitta vegetazione di alberi ad alto fusto e da una corolla di villette di dimensioni un poco più modeste, il nido d'amore di David e Victoria è praticamente inaccessibile a paparazzi e spioni. Gli obiettivi e i flash delle macchine fotografiche sono quasi spariti e prima di incontrare qualche abitante che abbia mai visto di persona inglese e consorte, bisogna fare i conti con una sfilza di «I've no idea».

Ma quando ci si imbatte e si riesce a parlare con uno dei vicini di David, il ritratto che ne risulta non è poi così sorprendentemente lontano dal professionista che Beckham ha sempre dimostrato di essere sul campo da calcio: «È un uomo normale, proprio come noi», racconta un passante che giura di aver incontrato più volte il calciatore per strada e di essersi trovato di fronte una persona semplice, e disponibile a fermarsi per un autografo o una fotografia.
Con la stessa umiltà e semplicità con cui ha ammaliato il Milan, Beckham ha convinto anche i vicini di casa. Vale di più di un gol in trasferta? AnBi