«Per noi il vero obiettivo è donare emozioni»

Da poco più d'un anno Barbara Falcomer è a capo della Montblanc Italia, la famosa azienda di stilografiche che, però, oggi spazia in vari settori: orologeria, piccola pelletteria, accessori non preziosi di gioielleria, profumi, occhiali e altro ancora. Dopo un percorso, nei settori marketing e comunicazione, che l'ha vista crescere in varie aziende, Barbara è entrata in Montblanc 5 anni fa e oggi è amministratore delegato e direttore generale della filiale italiana. «Sono stata attratta dal prodotto - racconta - dalla possibilità di occuparmi di progetti ad ampio spettro e anche da una sfida. Montblanc, infatti, è sempre stata un'azienda molto maschile: ma qualcosa sta cambiando e oltre a me, c'è un'altra donna alla testa di un' importante filiale, quella cinese». Ma l'essere donna non crea difficoltà a chi vuole affermarsi? «Se sono qui vuol dire che le ho superate»,dice ridendo,«Comunque le difficoltà ci sono, più che altro a livello di credibilità. Dobbiamo essere un po' più brave per averne, essere disponibili a viaggi e riunioni, cosa che non tutte possono permettersi. Poi bisogna considerare che le aziende, in genere, investono meno sulle donne. In ogni caso, forse ho avvertito qualche volta un po' di pregiudizio, ma non mi sono mai sentita discriminata». Bella, affabile, d'origini venete, Barbara Falcomer non può fornire, per motivi aziendali, cifre complete, però qualcosa dice. Per esempio, che l'Italia è importantissima per l'antica azienda amburghese (che nel 2006 ha compiuto 100 anni); dopo gli Usa, infatti, siamo il secondo mercato mondiale e nell'ultimo decennio la produzione si è molto diversificata triplicando il fatturato: se nel 1996 il 100% delle vendite era rappresentato dalle penne, oggi queste rappresentano il 59%, mentre il restante 41 è costituito dagli orologi (10%) e dagli altri accessori. «L'ultima sfida, in ordine di tempo è sull'orologio e sulla gioielleria femminile». Ma le penne stilografiche non sono oggi fuori dai tempi? «L'Hi-Tech ha bisogno di compensazione - conclude Barbara- ed ecco farsi avanti l'Hi-Touch.

La funzionalità è ormai un dettaglio, mentre il vero plus è l'emozione: noi lavoriamo in questo senso, forniamo l'emozione di possedere e padroneggiare un bell'oggetto e l'avanzare del mondo tecnologico non ci spaventa».

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