Nomi alle piante e gite fuoriporta Le strane spese della «zona rossa»

Ma cosa c’entra un’associazione di volontariato che organizza gite fuori porta lungo i sentieri partigiani in Liguria, Piemonte e nella Bergamasca con il consiglio di zona 9 a Milano? Sprechi dei parlamentini, seconda puntata. L’inchiesta continua dall’unica circoscrizione «rossa» della città, dove ad amministrare la politica del territorio è una coalizione di centrosinistra. Qui il budget annuale a disposizione dei politici per finanziare le attività ludico ricreative, e non solo, è di 134.500 euro. Tutti soldi pubblici, vale la pena ricordare. E sebbene la cifra sia inferiore a quella dei colleghi di Città Studi, il sistema per la spartizione e l’attribuzione dei fondi non cambia.
«C’è un bacino di voti nelle associazioni - spiega il consigliere leghista di zona, Maurizio Mucciarelli -. Non tutte sono un tornaconto elettorale, ma alcune sono palesemente schierate». E allora partiamo proprio da quella onlus che nel programma presentato per ottenere il finanziamento di 1.100 euro ha inserito tre giornate di trekking lungo i sentieri di montagna, luoghi delle battaglie per la Liberazione. «Tutte le altre associazioni fanno la commemorazione all’interno della zona 9 e invece loro sono gli unici che prendono il pullman e vanno fuoriporta - continua il consigliere -. Il fatto di partire la mattina e tornare la sera, suona strano. E poi, la ricorrenza è il 25 aprile non il 18 aprile, il 25 e il 2 maggio». Senza contare che la commissione di riferimento sarebbe la cultura, dice Mucciarelli, e non sport e partecipazione. «Anche l’Anpi chiede i fondi a loro, il presidente è di Rifondazione comunista...».
Ma c’è anche un altro punto di contatto tra la onlus e il consiglio di zona 9. «Il presidente della commissione commercio, un indipendente di Rifondazione, è anche il vicepresidente dell’associazione che si prende i soldi per le gite fuori porta», continua Mucciarelli. Per carità, la legge non lo vieta. «E però, è una questione etica. Se fosse furbo, dovrebbe prendere e uscire dall’aula quando si tratta di votare per la sua associazione. In quattro anni, l’avrà fatto forse una volta». A dire la verità, all’inizio del 2006 il centrodestra aveva presentato due o tre esposti sulle elargizioni del consiglio di zona. «Avevamo sollevato il caso della gestione dei fondi. Tanto è vero che, unica circoscrizione a Milano, abbiamo cambiato due direttori di settore in due anni. Evidentemente qualcosa non funzionava».
Ma andiamo avanti. Nell’elenco delle spese, c’è la giornata del carnevale a 5.700 euro, un torneo di bocce da 1.100, il «Cammino per costruire l’umanità dei volontari» a mille euro oppure il ciclo di conferenza su «Ascoltare l’altro con consapevolezza» a 900. Oltre all’etichettatura degli alberi in tre giardini di zona per i bambini. «Peccato che questo lavoro l’aveva già fatto il Comune: c’è un libro con tutta la classificazione - spiega il leghista -. Hanno ricopiato trenta nomi per 1.600 euro». Ma come avviene la votazione di questi fondi? «I programmi vengono presentati in commissione, non possiamo nemmeno prepararci prima. Spesso non ci sono neanche le fotocopie per tutti». Ci sono le associazioni che li espongono verbalmente, la maggior parte sono sempre le stesse, su un foglio i costi e la richiesta finale della società. «Si apre il dibattito e poi è sempre il presidente della commissione a decidere quanti soldi dare. A volte può anche coprire il 100% delle spese. Poi si mette a verbale e viene discusso all’ordine del giorno del consiglio successivo».

Dice Mucciarelli che però sono due anni ormai che la maggioranza fa una doppia convocazione per far votare tutte le iniziative proposte. «Abbassano il quorum a undici e così sono sicuri di farle passare. Ma così i consiglieri si prendono due gettoni, invece che uno soltanto. E anche questo è un altro spreco di denaro pubblico».

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