An: non c’è alcuna certezza sui dati dello spoglio elettorale

Fabrizio de Feo

da Roma

Sorrisi a mezza bocca, clima d’attesa, sospiri di rimpianto, qualche battuta amara per la beffa degli italiani all’estero. Ma soprattutto tanta voglia di tenere alta la guardia e vigilare fino in fondo sulla regolarità del voto. L’esecutivo di An si riunisce all’Hotel Jolly di Roma per delineare una prima strategia post-elettorale e analizzare il verdetto delle urne. Il problema, però, è che il verdetto ancora non c’è. E tutti i componenti mostrano di considerare la partita tutt’altro che chiusa. «Siamo pronti a fare l’opposizione e a farla senza sconti» promette Maurizio Gasparri, a margine della riunione. «Se vogliono tentare di governare forzando la mano e militarizzando i senatori a vita, auguri. Dovranno incrociare le dita e sperare che Scalfaro non abbia problemi di prostata... Quel che è certo è che noi non ci faremo fregare e non accetteremo incarichi a trabochetto come la presidenza del Senato. Prima, però, bisogna capire se siamo davvero opposizione. L’ho detto anche a Berlusconi: basterebbe un solo voto recuperato in ciascuna delle 60mila sezioni e avremmo ampiamente la maggioranza alla Camera».
I lavori scorrono via in tempi relativamente brevi. E alla fine Andrea Ronchi, portavoce del partito, ritorna sulla questione delle schede in bilico leggendo una nota ufficiale. «Alleanza nazionale ritiene che una corretta e completa conclusione delle procedure elettorali sia indispensabile per avere certezza sui risultati, dopo l’esame delle schede contestate». Nella discussione tutti convergono sulla necessità di fornire segnali di compattezza del centrodestra e promuovere comportamenti coerenti e conseguenti. Con tre capisaldi: la ripresa del processo costituente del partito unitario, la battaglia politica per il referendum e le elezioni amministrative romane, se possibile da affrontare fin dal primo turno con un solo candidato. «Nell’agenda di An e della Cdl è prioritaria l’azione tesa a promuovere il nuovo soggetto unitario» di centrodestra «che ha già definito la sua carta dei valori, e deve dare seguito al suo processo costituente», prosegue Ronchi. E tanto per dimostrare che il referendum è tutt’altro che periferico nelle priorità del partito, Gianfranco Fini nomina un comitato ad hoc per sostenere la battaglia: un gruppo di lavoro composto da Adriana Poli Bortone, Domenico Nania, Alberto Giorgetti, Learco Saporito, Maurizio Gasparri e Pasquale Viespoli.
L’esecutivo ringrazia Fini «per il suo immenso impegno profuso durante la campagna elettorale». Un ringraziamento esteso «ai milioni di elettori che fanno di An il terzo partito del panorama politico». L’organo di Via della Scrofa sottolinea la «giustezza dello schema a tre punte che ha consentito un grande risultato di tutti i partiti della Cdl». Quanto al dato elettorale per An «si è trattato di un pareggio dato che milioni di italiani hanno confermato al centrodestra il proprio favore smentendo le previsioni e confermando quanto di buono fatto dall’esecutivo».

«An - osserva il comunicato - è pronta a essere partito di opposizione senza fare sconti a un centrosinistra che già presenta crepe e contraddizioni». Resta aperto il capitolo delle amministrative per le quali An darà luogo a un «forte rilancio organizzativo. Un nuovo assetto con cui confermare l’onda lunga del grande risultato elettorale ottenuto il 9 e 10 aprile».

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