Adalberto Signore
da Roma
«Limportante non è la caduta, ma latterraggio», recita sapientemente la scena iniziale del film La haine (Lodio), del francese Mathieu Kassovitz. E più la caduta è lunga, più limpatto rischia di essere violento. Così, se su Unipol in principio cera solo la «campagna di veleni ordita dal giornale di famiglia» (il Giornale, appunto), da ieri quella che i Ds continuano con certa approssimazione a bollare come «aggressione mediatica» è diventata terreno di scontro nellUnione. Dove, è ormai chiaro, Margherita e prodiani sperano di mandare allincasso il momento di difficoltà della Quercia.
Così, non può essere un caso che la bordata più dura arrivi da Gad Lerner, giornalista sì ma pure amico e consulente di Prodi. Fu lui, insieme a Michele Santoro, a organizzare al Palalottomatica di Roma la prima apparizione pubblica del Professore dopo il suo ritorno da Bruxelles. E sempre per Lerner si è vociferato di un incarico come portavoce di Palazzo Chigi già pronto per lui in caso di vittoria dellUnione. Insomma, che tra i due ci sia un rapporto di affetto e stima reciproca non è mistero. E dunque, che da Vanity Fair Lerner abbia deciso di lanciare un vero e proprio jaccuse contro i Ds non è cosa che poteva passare inosservata. Nella sua consueta rubrica, infatti, il conduttore dellInfedele punta il dito su Ugo Sposetti, tesoriere della Quercia e «vero padrone» del partito. Lerner ricorda le telefonate in cui Sposetti raccomanda allex numero uno di Unipol di «mantenersi evasivo con Fassino quando gli fosse toccato di informarlo sulle modalità dellOpa» su Bnl, critica leccessiva «confidenza» tra i due, ipotizza che il tesoriere ds sapesse delle «fantasmagoriche plusvalenze extrastipendio dellintimo amico Consorte» e - pur ricordando la «giustificazione» di Sposetti («mi lega a Consorte una consuetudine personale extrapolitica») - lo invita di fatto alle dimissioni. Il tutto, condito da un ironico «bau, bau» che fa il verso allappellativo che proprio il tesoriere della Quercia aveva riservato ai prodiani Santagata e Rovati («sarebbe meglio se Prodi mettesse il guinzaglio ai suoi cani», fu lo sfogo che gli valse in dono dal Professore due cuccioli di cioccolata). Eloquente la chiosa di Lerner: «Ohibò. E chi sarà mai questo Sposetti per permettersi un simile linguaggio?».
Apriti cielo. Prima con il responsabile Comunicazione della segretaria ds Gianni Cuperlo, poi con due carichi da novanta della portata di Gavino Angius e Luciano Violante, la reazione di via Nazionale è compatta e sdegnata. Quello che brucia oltre allattacco a Sposetti (da tutti definito uomo «integerrimo») è il dubbio quantomeno retorico con cui Lerner chiede se «qualche briciola» delle plusvalenze sia per caso servita «a finanziare la pletora di fondazioni e correnti che inflaziona la politica italiana». Perché il sospetto che vuole insinuare la Margherita - di questo è convinta buona parte della dirigenza ds - è che quelle cifre extra incassate da Consorte siano finite anche nelle casse del partito. «Accuse vergognose», le definisce Angius. «Se Lerner ha così chiare certezze - aggiunge il presidente dei senatori ds - perché non si presenta dal magistrato?». «Stupisce - gli fa eco il capogruppo alla Camera Violante - che sul carro della mistificazione sia salito anche un professionista corretto come Lerner».
In verità, su quel carro devono essere almeno in due se pure lalleato Antonio Di Pietro lancia il suo anatema. «La contestazione dellassociazione a delinquere a Consorte e Gnutti - dice a Radio Radicale - porterà a indagare anche parlamentari di quel sistema politico che ha circumnavigato intorno ai furbetti del quartierino, ds compresi».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.