«Non mi stupisco di altri morti Niente è cambiato»

«Non mi stupisco di altri morti, non mi stupisco più di niente. È un clima di tensione e chi usa la violenza è un criminale». Lo ha affermato in diretta a «Domenica In - L’Arena» Marisa Raciti, vedova del poliziotto ucciso negli scontri di Catania.
«La morte di mio marito, evidentemente, non ha insegnato alcunché. Viviamo in un Paese sempre meno civile. Purtroppo mi aspettavo notizie di questo genere perché da quel maledetto 2 febbraio non è cambiato quasi niente. Ma come si fa a chiamarli ancora tifosi? Chiamiamoli con il loro vero nome: delinquenti autorizzati - ha continuato la signora -. La morte di mio marito durante il derby Catania-Palermo - ha detto Marisa Grasso - è stata inutile perché‚ viviamo in un Paese che si sta abbruttendo sempre di più, un Paese sempre più incivile. Purtroppo mi aspettavo notizie del genere. Chi vuole vedere le partite e stare tranquillo ha una sola scelta, quella di seguirle in televisione».
«Mi spiace - ha poi concluso -, che le forze dell’ordine si trovino al centro di queste situazioni che non competono loro.

Non competono perché non dovrebbero esistere fatti come questi, non dovrebbe esistere il linguaggio della violenza legata al mondo dello sport ed è assurdo che si rischi la vita da una parte o dall’altra per la delinquenza che attecchisce attorno al mondo dello sport. Sotto la divisa - ha proseguito - può esserci un ragazzo alle prime armi che, di fronte a delinquenti che hanno portato la violenza nel calcio, non ha altra scelta fra cadere o rispondere».

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