Non si fermano le partenze

Si continua a partire, per la Gran Bretagna, anche per Londra, dagli aeroporti di Fiumicino e Ciampino. Lo conferma la British Airways che, con l’El Al e quelle americane, è una delle compagnie più sottoposte a controlli. È sembrata quasi una giornata normale, quella di ieri, nei due scali capitolini. Davanti ai banchi accettazione e alle biglietterie di compagnie come la Ryanair e la British Airways c’erano centinaia di passeggeri in fila: studenti in partenza per vacanze-studio che tiravano calci a un pallone, giovani coppie in viaggio di nozze, turisti inglesi che rientravano dalle vacanze trascorse in Italia. Un giorno di luglio come tanti, di arrivi e partenze per le vacanze, se non fosse per l’aumento dei controlli, quasi raddoppiati in appena ventiquattr’ore secondo le disposizioni del Viminale. Davanti alle compagnie britanniche e statunitensi sono stati attivati doppi filtri, proprio come in occasione degli attentati negli Stati Uniti dell’11 settembre 2001 e in Spagna a marzo del 2004.
Così da ieri, per accedere a questo settore, è necessario, per quanti non siano personale di servizio, mostrare agli agenti un documento di riconoscimento e il biglietto aereo. Un secondo controllo, sia sui documenti che sulla persona e sul bagaglio a mano, avviene ai varchi doganali da cui si accede alla cosiddetta «area sterile», corrispondente a tre spazi diversi: un’area situata nel terminal delle partenze internazionali, una nel molo «B» e una nella hall della partenze nazionali. Il terzo e ultimo controllo riguarda, invece, solo i voli considerati più a rischio. Davanti al «finger», il tunnel mobile che consente di accedere sull’aereo, dei voli per Londra gli agenti della Polaria (la polizia aeroportuale) spesso effettuano controlli a campione con ispezioni accurate tramite il body-check, una sorta di metal-detector portatile che rileva l’eventuale presenza di armi. A questo si aggiungono anche le unità antisabotaggio, supportate da cani il cui compito è di fiutare la presenza di ordigni esplosivi.
Si continua a partire, ma c’è anche chi torna. L’eco delle esplosioni di Londra è arrivato soprattutto dal rientro di 100 studenti romani, in viaggio studio a Chalfont. Baci, abbracci e anche lacrime di grande emozione hanno rigato i volti di parenti e amici, che aspettavano il loro rientro, comunque già in programma. Con gli occhi sempre fissi sui monitor, che aggiornano di continuo lo stato dei voli, in molti hanno così pazientemente atteso l’arrivo degli aerei da Londra.

«Con i miei compagni ero al College, che dista una trentina di chilometri da Londra, quando la Tv ha cominciato a trasmettere le immagini dell’attacco - racconta Roberto, diciassettenne con gli occhi ancora rossi per le lacrime -, lo choc è stato enorme».

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