Nostra Signora di Turzovka

Nel punto in cui convergono Polonia, Slovacchia e Moravia c’è Turzovka. Nel 1958, nell’allora Cecoslovacchia, il guardaboschi Matteo Lašut era davanti a un’edicola mariana appesa a un albero. Di colpo tutto sparì e comparve un roseto con al centro la Madonna. La Vergine mostrò un planisfero, sotto al quale apparivano delle frasi scritte. Il tutto durò tre ore. Alla fine l’uomo si ritrovò completamente guarito da tutti i suoi acciacchi. Le apparizioni si ripeterono il 7 e il 21 giugno, l’1 e il 21 luglio. L’ultima, il 14 agosto. Solo il 7 settembre, come da accordi, il Lašut cominciò a parlare di quanto era accaduto e predisse che lo avrebbero arrestato. Infatti, secondo il copione caro ai regimi comunisti, fu internato in un ospedale psichiatrico. Ma nel dicembre sul luogo delle apparizioni fu scoperta una sorgente, come la Madonna aveva anticipato al guardaboschi. Poiché il flusso di pellegrinaggio era ormai inarrestabile, l’uomo venne rimesso in libertà. Le autorità decisero che era meglio sorvegliare discretamente e limitarsi a impedire la costruzione di cappelle o altro. Infatti, ogni immagine sacra o altare improvvisato eretto dai fedeli veniva sistematicamente distrutto.

Come scrivono Gottfried Hierzenberger e Otto Nedomansky nel loro Dizionario cronologico delle apparizioni della Madonna (Piemme), sul luogo si verificarono, in seguito, altri fenomeni soprannaturali, come guarigioni miracolose e apparizioni di Cristo e della Vergine. Soprattutto, l’enorme Sacro Cuore che si stagliò nel cielo l’1 maggio 1965 sotto gli occhi di milleduecento persone.

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