«Il private banking in Italia è un servizio in forte crescita in quanto riflette le tendenze sociodemografiche in atto nella nostra società - commenta Diego Cavrioli, responsabile private banking di Ubi Banca - tanto che sono entrati sul mercato numerosi competitor stranieri. È dunque in crescita la domanda, ma aumenta anche la complessità dei bisogni. La tendenza degli istituti è di offrire servizi sempre più specializzati e tagliati su misura».
«Nel nostro caso - continua Cavrioli - lappartenenza a un gruppo federale che coniuga la portata nazionale (solidità) con la forte vicinanza al territorio ci permette di offrire soluzioni complessive per pianificare e gestire le esigenze finanziarie e patrimoniali delle famiglie. Parlando di strumenti del private banking la normativa Mifid offre, inoltre, opportunità molto interessanti attraverso lo strumento della consulenza. Ubi Private Banking, oltre al modello centrale rappresentato dalla figura del private banker dedicato, ha anche messo a punto il servizio di consulenza denominato Active Wealth Advisory, il cui punto di forza è unevoluta piattaforma tecnologica che, utilizzando le informazioni inserite dal private banker, consente di elaborare, attraverso un processo proprietario, la più efficace ed efficiente strategia di portafoglio. Questo avviene in quattro fasi: analisi del profilo del cliente, analisi e aggregazione del portafoglio, strategia e allocazione e active wealth management, e infine un costante monitoraggio della struttura del portafoglio».
«Sul fronte della consulenza personalizzata - conclude Cavrioli - siamo allavanguardia grazie ai nostri Estate planning e Investment advisory. È nostra convinzione che il processo di evoluzione porti il private banking sempre più lontano da una logica di prodotto e sempre più vicino a una di erogazione e coordinamento di servizi complessi».
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