Paola Balsomini
La scorsa settimana, inaspettatamente visto il basso profilo mantenuto da Riccardo Garrone in questi cinque anni alla guida della Sampdoria, era arrivata la prima bacchettata del patron blucerchiato al tecnico Walter Novellino: «Poco carattere da parte della squadra e del tecnico» erano le parole riassunte del numero uno della Erg dopo la sconfitta subita contro il Cagliari. Una settimana dopo è arrivata, per vie traverse e in modo apparentemente velato, anche la parola «esonero». O meglio, se prima tutte le colpe erano della squadra, adesso anche l'allenatore blucerchiato deve iniziare a sentirsi sotto esame.
Così quando viene chiesto a Garrone se Novellino è in discussione, la risposta è di quelle vaghe, ma che fa comunque sobbalzare: «Tutti siamo in discussione - spiega - anche il presidente lo è. Ma non nel senso che ho intenzione di lasciare la Sampdoria dando a tanti tifosi questa delusione, ma nel senso che anche io, a volte, mi sottopongo ad un esame di quella che è la mia attività, come in occasione della scorsa settimana quando ho deciso di intervenire».
Non si parla ancora apertamente di esonero, insomma, ma l'impressione è che le prossime due gare, sulla carta decisamente abbordabili, contro Chievo e Torino potrebbero, in un modo o nell'altro, rappresentare una svolta nel cammino in campionato della Sampdoria. Primo, perché a questo punto potrebbero decidere anche il futuro dello stesso Novellino (il nome più gettonato per la successione è quello di Andrea Mandorlini), secondo perché con due risultati positivi la compagine blucerchiata potrebbe anche fare un balzo in avanti, come si auspica Garrone, visto che «Questa è una buonissima squadra».
Ma gli ultimi verdetti del campo non sono certo confortanti e anche a Palermo la Sampdoria ha portato a casa zero punti, pur con una prestazione migliore rispetto a quella di Cagliari.
In questo caso però Garrone si dichiara più ottimista rispetto alla settimana scorsa: «Il Palermo - continua il presidente - è una buonissima squadra, non dico che quella di domenica per noi fosse una sconfitta scontata ma ho notato un notevole miglioramento rispetto alla gara con il Cagliari. È chiaro però che il risultato ancora non mi può soddisfare».
Dieci punti in dieci gare, la classifica inizia ad allarmare: «Siamo sulla soglia di attenzione ma certamente non sono preoccupato, visto che siamo comunque una buonissima squadra. Abbiamo anche dovuto subire episodi sfavorevoli che preferisco non commentare. Mi ricordo ad esempio la partita con il Milan, episodi che ci hanno nettamente penalizzato».
E a proposito di giacchette nere, ieri Ancelotti, parlando di altrettante sviste arbitrali verso il Milan, ha citato anche la partita con la Sampdoria, dove non era stato concesso un fallo da rigore di Castellazzi su Inzaghi, mentre l'allenatore rossonero ha evitato di ricordare il fallo di mano di Kaladze che ha poi portato al pareggio della squadra rossonera.
E Garrone non ha gradito. «Si vede che il tecnico del Milan dopo questa sconfitta bruciante non sapeva quello che diceva. Ma in tutti questi episodi non c'è la mano del Palazzo. Il Palazzo non esiste più, io le posizioni non le cambio; il 10 ottobre sono uscito dal direttivo e non intervengo in certe questioni».
Intanto la squadra oggi svolgerà la rifinitura in vista del match del Ferraris di domani sera (ore 20.30) contro il Palermo per la Tim Cup. Poi si penserà nuovamente al campionato con Chievo e Torino e da queste due gare passa il futuro della Sampdoria e di Walter Novellino.
L'ultimatum è già arrivato, adesso la squadra dovrà iniziare a fare risultato, visto che la soluzione di cambiare gran parte degli uomini è già stata attuata con il mercato estivo, fino ad ora con scarsi risultati.
Ora saranno i giocatori a dover rispondere sul campo e a questo punto della stagione l'unica soluzione possibile sembra quella di cambiare il tecnico, sperando in una pronta inversione di rotta anche da parte dei giocatori.
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