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Nulla da spiegare questione di feeling

C’è poco da spiegare. Il rapporto tra «il Giornale» e i suoi lettori è qualcosa che va ben oltre anche alle più dotte e analitiche ricerche sulla comunicazione. È una questione di pelle, anzi, di carta. Ben più di un legame, è un fatto d’appartenenza che questo quotidiano da trent’anni può vantare con i propri clienti rispetto a tutti gli altri concorrenti in edicola. Quando «il Giornale» chiama, il lettore risponde. Sempre. Anche se di vacanze si tratta.
Voi sapete ben meglio di noi che di offerte di viaggi, per tutti i gusti e tutte le tasche, è pieno il mercato del turismo. Ma è bastato che «il Giornale» riproponesse al proprio pubblico un’antica tradizione - i viaggi de «il Giornale», appunto - e nello spazio di poche ore sono andate esaurite le prenotazioni. «Bruciate» sul filo del telefono, tanto da stupire perfino noi che già eravamo ottimisti.
Siamo usciti su questa pagina con l’annuncio di un viaggio in Kenya e i posti sull’aereo sono andati esauriti. Nessun problema, si replica. Ci siamo immediatamente dati da fare per non scontentare nessuno e la settimana dopo un altro volo, sicuramente pieno di lettori - le prenotazioni fioccano - decollerà per l’Africa. In men che non si dica il nostro bravissimo Stefano Passaquindici, grande esperto di turismo, ha organizzato un’altra spedizione «su misura» per «il Giornale».
Bella forza, dirà qualcuno: il Kenya, il sole e il caldo ora che qui da noi sta per arrivare l’autunno, i safari tra leoni ed elefanti, le bianche spiagge oceaniche, il fascino di Malindi, la magia dell’Africa. Il successo era scontato. Tutto vero, ma non basta a spiegare la corsa dei lettori alle prenotazioni. Non è solo questione di meta. Conta molto pure con chi si parte.
È bastato annunciare che la prossima tappa dei viaggi de «il Giornale» sarà una crociera in Grecia guidata da una delle nostre più grandi firme, Mario Cervi, che l’assalto al nostro centralino è stato commovente. I lettori hanno fretta di conoscere il programma e partire con Cervi, che «il Giornale» l’ha fondato insieme con Indro Montanelli, e ora ne è non solo l’opinionista più rispettato e amato, ma è il grande saggio al quale noi in via Negri ogni giorno ci rivolgiamo per avere consigli e conferme.


E stessa affezione e stessa credibilità gode il nostro Andrea Tornielli, senza dubbio il più preparato e informato vaticanista italiano. Sarà lui ad accompagnare i lettori de «il Giornale» in Terrasanta. Stessa fretta di partire.
C’è poco da spiegare.

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