«Nuova strategia per dare alloggi a chi è in difficoltà»

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Antonella Aldrighetti

Giro di boa di Forza Italia sulle politiche abitative. «Rinnovare la strategia per dare alloggi alle famiglie in difficoltà con un piano strutturale che costruisca strumenti operativi». Si sviluppa così la ricetta azzurra per rispondere alle esigenze delle migliaia di persone che attendono da anni una casa e per «dotare la capitale di un numero sufficiente di nuove abitazioni, lontano dalla logica del mero assistenzialismo». Per raggiungere tale obiettivo è necessario che «l’amministrazione capitolina si scrolli di dosso quella politica demagogica e infruttuosa perseguita fino ad oggi - ha spiegato Beatrice Lorenzin, consigliere comunale e coordinatrice regionale di Fi - arroccata su sistemi tipici degli anni Settanta, fino a chiedere assistenza finanziaria al governo». Fondi sui quali, gli azzurri, assicurano un controllo capillare.
«Verificheremo l’impiego puntuale dei 135 milioni di euro affinché non vi sia qualsivoglia favoritismo né - ha aggiunto l’eurodeputato Antonio Tajani - vengano erogati agli amici degli amici». Di pari passo dalla disamina della programmazione metodologica che il gruppo capitolino si prefigge di portare avanti si parte con la proposta dell’introduzione di innovazioni procedurali, delle modificazioni di norme tecniche per l’attuale piano regolatore fino all’individuazione di nuove aree edificabili e degli spazi in disuso. Sarà così possibile istituire con solerzia prestiti a tasso altrettanto agevolato per quelle cooperative di inquilini che si prenderebbero la briga di ristrutturare immobili pubblici in disuso. Un piano adeguato alle esigenze del mercato immobiliare, in controtendenza con quello dell’amministrazione Veltroni definito «inadeguato per eccellenza» e - come ha commentato ancora Tajani - «non solo sull’emergenza abitativa ma a seguire per la viabilità, i trasporti e la manutenzione stradale». «Quest’amministrazione è in grado esclusivamente di soddisfare le esigenze di eventi culturali», dice. Motivo per il quale risulta necessario «individuare nuove aree per l’edilizia residenziale pubblica e quindi redigere uno studio sulle aree dismesse pubbliche e private a Roma - ha aggiunto la Lorenzin - ridefinire tutti i programmi edilizi in fase di approvazione con l’inserimento di una quota di affitto pari al 10 per cento, applicando una maggiorazione della cubatura di pari entità».


In questo modo verrebbe data la possibilità agli imprenditori di partecipare con la finanza di progetto alla costruzione di complessi residenziali dove potrebbero coesistere più realtà: immobili in affitto, in vendita e centri commerciali. Operazione che non graverebbe sull’impegno finanziario degli investitori ma produrrebbe un utile a catena in un processo quanto mai virtuoso.

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