La nuova vita moderna del mobile di una volta

Il mobile classico sta davvero tramontando? È una domanda che ci si è posti ad un convegno promosso da un gruppo di arredatori. E le risposte non si sono fatte attendere, perché l'argomento è uno di quelli che coinvolge non pochi personaggi, sia dal punto di vista imprenditoriale che creativo. Da parte dei primi ci si è difesi dicendo che la tradizione e la storia del mobile non potrà mai essere cancellata o abbandonata in nome della modernità e del design. I risultati però non danno oggi molta corda a questo teorema, perché le aziende del "classico" faticano non poco a rimanere sulla cresta dell'onda, aiutandosi soprattutto con l'esportazione, o facendo realizzare i modelli in Paesi a basso costo lavorativo.
C'è poi l'imprenditore che si domanda: ma il design è soltanto qualcosa di moderno? Non è forse design anche un bel pezzo del settecento o un armadio del quattrocento? A questo si è risposto, da parte degli arredatori che per design si intende oggi necessariamente innovazione e attualità, e quindi è inutile e vacuo il tentativo da parte di chicchessia di mescolare le carte. C'è però, al di sopra di ogni considerazione, la realtà di tutti i giorni, che vede l'arredatore usare sì pezzi di oggi ma che interviene a "riscaldare" il tutto, come si suol dire, con un pezzo d'antiquariato. Certamente occorre poi fare un ragionamento di scala, vale a dire che chi non di può permettere mobili moderni di grande qualità, certamente non potrà "riscaldare" con l'antiquariato e dovrà ricorrere a pezzi di produzione di oggi, magari nemmeno di grande fattura.

In ogni modo il convegno ha messo in evidenza come il mobile classico, l'arredo fatto con questi pezzi, la decorazione complessiva, sono tutti elementi che sono in calo sia nella creatività che nelle vendite, soprattutto nelle fasce giovani che non godono né di spazi importanti né di grandi disponibilità economiche, e quindi si rivolgono ai grandi punti di vendita, tipo Ikea, per arredare gran parte dei loro locali? Interviene poi il fenomeno di «famiglia», vale a dire che i genitori cedono ai figli alcuni mobili di un certo valore che hanno da sempre fatto parte del loro arredo. Si tratta di cassettoni, di comò, di trumeaux, di sedie o di piccoli complementi. Letti, divani, tavoli fanno ormai parte del mondo moderno. Le eccezioni ci sono sempre, come d'altra parte in ogni affermazione.

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