Cosa sappiamo di Mysterious Team Bangladesh, gli hacker che hanno attaccato gli aeroporti italiani

Il gruppo Mysterious Team Bangladesh sposa cause politiche e religiose contro India e Israele. È nato nel 2020 ed è responsabile anche degli attacchi ai siti di alcuni aeroporti italiani. Ecco cosa sappiamo del collettivo e cosa è lecito attendersi

Cosa sappiamo di Mysterious Team Bangladesh, gli hacker che hanno attaccato gli aeroporti italiani
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Durante le ultime ore il Mysterious Team Bangladesh ha preso di mira i siti di alcuni aeroporti italiani. A fare le spese dell’offensiva del gruppo di hacker sono stati l’aeroporto della Valle d’Aosta, gli scali calabresi e quelli pugliesi anche se, questi ultimi, sono riusciti a sventare l’attacco.

Gli attacchi perpetrati dal collettivo sono di tipo DDoS (Denial of Service) che, di fatto, inviano ai server presi di mira un numero di richieste che questi non possono soddisfare fino a esaurirne le risorse disponibili e renderli irraggiungibili e inutilizzabili dagli utenti.

Si tratta di offensive coordinate alle quali devono partecipare simultaneamente migliaia di client (tipicamente computer) che vengono preventivamente infettati con malware e danno vita a una Botnet, ossia una rete di client che prendono parte a un attacco senza che gli utenti ne siano consapevoli. Una tecnica ormai datata che ha conosciuto diverse evoluzioni e che ancora oggi si dimostra efficace.

Cosa sappiamo del collettivo Mysterious Team Bangladesh

Mysterious Team Bangladesh ha rivendicato gli attacchi agli aeroporti italiani, guadagnandosi così una certa popolarità anche alle nostre latitudini. La nascita del collettivo risale al 2020 ma le prime evidenze certe della attività di hacking risalgono al mese di dicembre del 2022, quando sono stati violati i server di una scuola indiana esfiltrando i dati più sensibili. In realtà si è trattato di una piccola impresa che ha fatto poco scalpore.

Al gruppo di hacktivisti sono associati però circa 750 attacchi DDoS e decine di defacement, ovvero la modifica delle home page dei siti web attaccati. Anche in questo ultimo caso si tratta di atti di forza per lo più dimostrativi che non hanno comportato conseguenze sensibili.

Le vittime preferite sono governi, enti finanziari e logistici dei Paesi che appoggiano Israele.

Anche nel caso degli attacchi perpetrati agli aeroporti italiani si è trattato di un’azione dimostrativa che non ha prodotto danni degni di nota ma che pende come una minaccia su tutti gli Stati che non sono schierati apertamente con Hamas. Il collettivo Mysterious Team Bangladesh ha dichiarato di volere colpire qualsiasi Stato considerato ostile senza fare distinzioni.

Il gruppo di hacker ha ottenuto una certa visibilità durante l’estate del 2023 quando ha sferrato campagne contro enti e organizzazioni svedesi per rispondere all’incendio del Corano durante manifestazioni a Stoccolma.

L’azienda di cybersecurity Group IB, oltre ad avere monitorato alcune delle offensive svolte dal collettivo di hacktivisti, avrebbe anche individuato gli account social di alcuni dei suoi presunti membri, peraltro molto attivi su appositi canali Telegram. Attualmente però non ci sono prove certe né delle identità di tali persone né del loro coinvolgimento.

Ciò che più importa è che nella

guerra cibernetica si è aperto un fronte che coinvolge l’Italia e questo ha indotto l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (ACN) a chiedere che le infrastrutture critiche per il Paese alzino la guardia.

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