«Nuove strade: banco di prova per il governo»

Lunedì «vertice decisivo» con il ministro Di Pietro

«La Finanziaria sarà il banco di prova del tavolo Milano». Roberto Formigoni si prepara alla partita con il governo su infrastrutture e Anas lombarda e fa sapere che non si accontenterà di promesse. Al contrario, aspetta «stanziamenti significativi» per la Pedemontana (circa un miliardo di euro per il primo anno). Ma soprattutto si attende che siano trasferiti da Roma alla Regione i «poteri concedenti» per le nuove infrastrutture, ovvero la possibilità di gestire le gare di appalto e i piani finanziari che determinano i pedaggi. «Le belle parole sono importanti, finanziaria e provvedimenti collegati sono il momento in cui tradurre le aperture in fatti».
Il governatore chiede che «le concessioni di nuove opere siano date alla Regione Lombardia», che così potrà realizzarle in proprio. La prima riunione del Tavolo Milano è avvenuta a fine luglio e il governatore è disponibile a fare il bis purché Palazzo Chigi dimostri con gesti tangibili che non si tratta solo di viaggi di rappresentanza. Formigoni attende una soluzione in tempi brevissimi, così che il provvedimento viaggi con la finanziaria, che arriverà dopodomani in consiglio dei ministri: «Mi auguro che l’incontro di lunedì prossimo con il responsabile delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro, sia decisivo». Domenica scorsa Formigoni è volato a Vasto, alla Festa dell’Italia dei Valori, proprio per discutere la questione e le impressioni sono positive. Le casse dello Stato avrebbero da guadagnarci: «Se ci trasferiscono i poteri concedenti possiamo fare uno “sconto” al governo sulla Pedemontana, perché gestendo tutto da Milano i costi si abbasserebbero di molto».
È in gioco la cosiddetta Anas lombarda ed è una posta pesante. Non a caso è la richiesta principale che Formigoni ha rivolto al premier, Romano Prodi, e al sottosegretario Enrico Letta. Dal vertice di lunedì prossimo con Di Pietro, la Regione si aspetta un via libera a gestire le gare delle opere non ancora realizzate e cioè Pedemontana, direttissima Milano-Brescia e Tem (Tangenziale esterna milanese). In prospettiva l’obiettivo è che la Regione diventi concedente per tutte le autostrade lombarde, inclusa la Milano-Laghi e il tratto lombardo della Milano-Venezia.
Formigoni è ottimista anche dopo il via libera dell’Ue alla fusione tra Autostrade e la spagnola Abertis. Spiega: «La decisione di Bruxelles non allontana il progetto della Lombardia. Io ho fatto un’altra proposta, che le concessioni siano riviste e che quelle di nuove opere siano date in capo alla Regione Lombardia e che si possano spingere i privati e gli enti pubblici già impegnati nelle autostrade a dare vita a un grande polo concessionario del Nord, a cui la Lombardia non parteciperebbe». La Regione, insomma, non entra in concorrenza con le società ma si limita a assumere su di sé e cioè sull’Anas lombarda le competenze che in questo momento sono dell’Anas di Roma.
«Un esempio di federalismo virtuoso» commenta l’assessore alle Infrastrutture, Raffaele Cattaneo, convinto che i lombardi avranno tutto da guadagnare da un passaggio di competenze (e di risorse) a costo zero per lo Stato e per i cittadini.

«Una gestione delle procedure compiuta da Milano accelererebbe i tempi di realizzazione di Pedemontana, Tem e BreBeMi» assicura Cattaneo. Senza contare il risparmio: «I costi si abbasserebbero anche grazie ai ricavi indiretti e cioè quelli delle stazioni di servizio e delle aree vicine agli svincoli».

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