da Milano
A oltre venticinque anni dalla presentazione del sistema Vhs, sembra che il settore della videoregistrazione sia di fronte a una nuova battaglia. La posta in gioco è lo standard del prossimo decennio e a contendersela sono due fazioni, quella che propone il Blu-Ray e quella che difende lHd Dvd. Le due tecnologie hanno una cosa in comune: il sistema a laser blu. Il laser blu ha una lunghezza donda inferiore rispetto a quello rosso utilizzato nelle tecnologie odierne (circa 405 nm; 650nm per i Dvd di oggi). La combinazione di onde più corte e unapertura maggiore permette un puntamento più preciso del laser che si traduce in un numero maggiore di dati scrivibili sul disco. Il metodo di funzionamento tra le due tecnologie, tuttavia, è molto differente. Senza entrare in tecnicismi possiamo dire che mentre lHd-Dvd è molto simile agli attuali dischi e quindi consente un minor costo dei produttori per il cambiamento della linea prodotti, il Blu-Ray obbliga ad un cambiamento radicale. Inoltre, se lHd-Dvd è in grado di raggiungere una capienza massima di 30 Gb, il formato concorrente può arrivare con un disco a doppio strato addirittura a 50 Gb. Simili capacità garantiscono soprattutto la possibilità di archiviare film e contributi video ad alta definizione, ovvero utilizzare la risoluzione video del prossimo futuro. Riconosciuti quindi i motivi che ci portano inevitabilmente verso la progressiva sostituzione dei Dvd, rimane lo scontro frontale fra i due schieramenti. Da una parte della barricata cè il consorzio del Blu-Ray, che può fare affidamento su marchi come Sony, Philips, Samsung e Pioneer, dallaltra parte continuano sulla strada dellHd-Dvd Toshiba e Nec. Entrambi gli schieramenti hanno annunciato luscita negli Stati Uniti dei primi modelli entro i prossimi mesi con prezzi che andranno dai 500 ai 1000 dollari, ma è chiaro che questa guerra non giova a nessuno, specialmente ai consumatori.
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