Nuovo cast e sesso in quota Ecco «Vivere» un anno dopo

Sul set della soap concorrente di «Incantesimo»

da San Giusto Canavese (Torino)

Chissà che cosa ne penserebbero gli americani: da loro capita di continuo, una serie chiude e un’altra ne apre. Probabilmente riderebbero di cuore del polverone di polemiche - si sgolano i lavoratori ma anche i politici e persino i conduttori di talk show - sollevato in questi giorni dalla minacciata chiusura di Incantesimo dopo nove stagioni. Tanto più perché le cifre parlano chiaro: Incantesimo costa più di quanto può rendere in pubblicità (centomila euro a puntata) e i suoi ascolti (una media del 13,9 per cento di share) non reggono il confronto con le rivali: le soap di Canale 5 Centovetrine (27,6 per cento) e Vivere (20,5 per cento al pomeriggio e il 16,5 quando, quest’inverno, andava in onda alle 12.30). Quest’ultima, la diretta concorrente, costa esattamente un terzo, 75mila euro, la prima 73mila. Quello che, in tutto ciò, non si capisce è perché i politici che si schierano in difesa di Incantesimo non chiedono perchè la soap ambientata nella clinica Life costi così tanto, dieci volte un programma in day time di Raiuno. In attesa di decisioni (il cda Rai ha furbescamente spostato ogni decisione dopo l’estate, quando il set della soap avrebbe dovuto rimettersi a lavoro, come a dire che non ha intenzione di rinnovare il contratto) anche a Mediaset si studiano strategie sulle soap.
Ironia della sorte, anche il cast di Vivere sta aspettando di firmare il contratto per la decima serie, scaduto in questi giorni. Problemi non dovrebbero sorgerne, la nuova stagione è stata già presentata, debutterà il 3 settembre alle 12,25 e il direttore di Canale 5 Massimo Donelli ha voluto far visitare ai giornalisti il megastudio a San Giusto Canavese, in provincia di Torino, dove la soap viene girata. Aria nuova tira nel labirinto di uffici e cucine posticce, pannelli di compensato, cavi elettrici, segature e macchine da presa di Telecittà. Innanzitutto il cast è stato ridotto, da diciotto a dodici personaggi «perché le storie erano diventate troppe e troppo complicate», ha spiegato il direttore creativo della serie Daniele Carnacina. Di E vai… e vai… vai… (il titolo è Canto largo), l’incoraggiante sigla cantata da Mina è stata incisa anche una nuova versione. Per il resto amori e intrighi continueranno a farla da padrone in riva al lago di Como solo che, per la prima volta nella storia delle soap, le vicende non riprenderanno da dov’erano state interrotte, ma dall’anno seguente. Naturalmente gli oltre due milioni di fan saranno aggiornati su quello che è successo nell’intervallo. Vedranno alcuni dei protagonisti alle prese con nuovi impieghi e menage familiari, ad altri dovranno dire addio e conosceranno delle new entry. Come i membri della famiglia Ponti, imprenditori edili. Lorenzo Ponti (Luciano Roman) è il padre di Marianna (Patricia Vezzuli) e Barbara (Licia Nunez), due sorelle con caratteri completamente diversi. Il solido Alfio Gherardi (Fabio Mazzari) diventerà sindaco di Como, arriverà un nuovo commissario, Sandro Mariotti (Gaetano D’Amico), mentre il tormentato Luca (Gabriele Greco) prenderà una cattiva strada. Già la prima scena promette scintille. Si svolge a bordo di un aereo, durante una tempesta. I passeggeri sono terrorizzati, hanno paura di precipitare.

Scampato il pericolo, due di loro si «consolano» avvinghiandosi nella toilette del velivolo. Si tratta di Rebecca (Annamaria Malipiero) e dell’imprenditore Ponti (Luciano Roman). Si sono appena conosciuti. Ma, c’è da scommetterci, le loro strade si incroceranno di nuovo.

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