«Le colline di Abramo», ovvero il territorio di Ur, una delle principali città sumere indicato nella Bibbia come luogo che diede i Natali al patriarca, potrebbe presto ritornare all'antico splendore. Il sito, che sorge nel governatorato di Dhi Qar dove si sono prodigate le forze italiane negli anni della stabilizzazione post-Saddam, è infatti oggetto di un progetto in fieri presentato dall'archeologa Stefania Berlioz del CNR - USRS nel corso dell'ArcheoIncontro "L'Italia nella valorizzazione del Patrimonio Archeologico e Culturale dell'Iraq", che si è svolto ieri pomeriggio alla XIV Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum a cura del Consiglio Nazionale delle Ricerche.
«Il progetto - ha spiegato la Berlioz - prevede la valorizzazione e promozione di questo sito, che ha avuto un destino particolare perché per oltre 40 anni è stato inglobato nelle basi militari irachene prima e americane poi. Questo da una parte lo ha preservato nei periodi di conflitto, ma dall'altra ne ha determinato il pressoché totale abbandono al suo degrado naturale. L'intervento proposto è necessario ed urgente e ci auguriamo di poter presto ricevere i finanziamenti necessari».
Ad oggi è già significativa la cifra impegnata dalla Cooperazione Italiana allo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri in Iraq. Massimo Bellelli, coordinatore della Task Force Iraq, ha ricordato che «complessivamente dal 2003 ad oggi l'Italia ha impegnato per la missione oltre 3 milioni e 300mila euro di cui una buona parte nei settori in cui potevamo fornire un valore aggiunto nel supporto come appunto la tutela dei beni culturali. Al momento sono 30 i progetti in corso per un valore complessivo di 47 milioni di euro, di cui 2.76 milioni per il patrimonio culturale».
Gli interventi realizzati, concentrati soprattutto sui Musei principali del Paese, da quello di Bagdad a quello di Nassiriya, sono stati raccolti nel volume «L'Italia con l'Iraq - una lunga strada insieme», curato da Anna Maria Cossiga, Docente di Antropologia Culturale.
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