Il «N.Y. Times» vuole premiare Pillon, ma lui rischia il posto

«Così non va, abbiamo visto comportamenti indegni, i tesserati non devono alimentare tensioni altrimenti rovinano l’immagine del calcio». Il forte richiamo arriva dal presidente della federcalcio Abete. Liti, allenatori espulsi, cori razzisti, petardi e scontri. Troppi episodi, «di cui non si sentiva il bisogno», sottolinea Abete. «Se i protagonisti non aiutano gli arbitri a gestire situazioni complesse, questi ultimi diventano solo un terminale delle insoddisfazioni». Nel fine settimana, per fortuna, non è mancata la nota lieta: il beau geste di Pillon, allenatore dell’Ascoli, che ha chiesto ai suoi di «regalare» un gol alla Reggina avendo segnato con un giocatore avversario infortunato. «Lo ringrazio e la relazione inviata al procuratore federale é solo un atto dovuto», dice ancora il numero uno di via Allegri.
Dal New York Times e dall’Herald Tribune giunge l’appello alla Fifa di assegnare il premio Fair Play al club marchigiano e al suo tecnico. Il presidente dell’Assoallenatori Ulivieri elogia Pillon e protegge il suo operato, che potrebbe prestarsi a strumentalizzazioni (leggi difficoltà a trovare altre panchine in caso di divorzio dai bianconeri, ndr): «Il comportamento di Pillon fa bene alla nostra categoria e se rischia l’esonero, per un episodio di questo genere, vuol dire che il mondo va a testa all’ingiù e con le gambe per aria». E l’interessato ha ringraziato: «Non so se meritiamo tutto questo, il premio Fair Play della Fifa, i complimenti di Abete e il resto. Comunque ringrazio. I genitori devono essere di esempio per i figli, io hoi cercato di esserlo con i giocatori». «Dovrebbe essere la normalità, ma l’atto di Pillon è stato visto come eroico», così il ministro della Difesa La Russa. «Ci sono provvedimenti contro i tifosi, ma non contro i giocatori, non bisogna avere paura di adottare soluzioni drastiche. Il calcio deve darsi una regolata».
Ma la notte non ha portato consiglio e il presidente del Genoa Preziosi rilancia dopo le liti con il collega del Parma Ghirardi e con Panucci. «Ghirardi? Sa esattamente perchè sono arrabbiato, gli imputo un comportamento scorretto in sede di mercato e gli ho tolto il saluto, dicendogli che non avrei mai più parlato con lui. Panucci? Già tre mesi fa aggredì un nostro dirigente, ha nel suo Dna una carica nervosa che non riesce a trattenere. Lui si lamenta di non aver ricevuto telefonate da noi durante la trattativa per l’acquisto, che poi non si è concretizzato». Il Genoa ha chiuso la vicenda riconoscendo a Panucci indubbie qualità professionali. Ma il giocatore deciderà oggi se querelare. La replica di Ghirardi ha altri toni: «Bisogna prendere esempio dal rugby nei comportamenti e imparare a crescere. Forse non dovevo andare a salutare Preziosi, ma i miei genitori mi hanno insegnato l’educazione».
E sui fatti incresciosi avvenuti allo stadio Olimpico di Roma, arriva lo sfogo del sindacato di polizia Consap.

«Quanto avvenuto è inaccettabile, la sicurezza negli stadi viene relegata all’ultimo posto. Ormai è caccia alle streghe verso poliziotti e carabinieri che, per un tozzo di pane, sono costretti a ingaggiare battaglie coi soliti facinorosi che allo stadio non dovrebbero starci».

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