Giakarta. Ora lallarme sono i vulcani. E la stessa Croce Rossa ha annunciato che terrà sotto stretto controllo il Merapi, nel cuore dellisola di Giava, che potrebbe eruttare da un momento allaltro. «Non sappiamo se il terremoto causerà un aumento delle attività del vulcano», ha detto la Croce Rossa. Secondo i vulcanologi esiste una stretta correlazione tra il terremoto che ha colpito Giava e lattività del Merapi. In queste ultime settimane il vulcano, alto oltre 2.900 metri, ha conosciuto unattività notevole, testimoniata da colate di lava e nuvole di fumo. Queste masse nuvolose, composte da gas bollenti, sono estremamente nocive. Più di 22mila persone infatti sono state fatte evacuare. La «montagna di fuoco» è situata a 35 chilometri a nord di Yogyakarta mentre lepicentro del terremoto è stato a 37,6 chilometri a sud della città. Ma nonostante i circa settanta chilometri che separano i due eventi, questi condividono una stessa origine: la riunione delle placche tettoniche indo-australiana ed eurasiatica. Questi due blocchi di crosta terrestre si avvicinano alla velocità di circa cinque centimetri lanno. E questo movimento produce due effetti: inizialmente un accumulo di tensione che si libera sotto forma di scosse di terremoto; in seguito il vulcanismo, la placca, scendendo a fondo, entra in fusione e risale sotto forma di magma. «Non è il Merapi che ha causato il terremoto - fanno sapere gli esperti - ma laumento dellattività tettonica che sta causando leruzione del Merapi ha anche causato il sisma». Larcipelago indonesiano, formato da migliaia di isole, è la prima zona vulcanica al mondo e conta circa 130 vulcani ancora in attività.
LIndonesia ha conosciuto i due più grandi fenomeni terrestri dei tempi moderni: prima leruzione del Tambora nel 1815, la più devastante della storia; in seguito lesplosione del Krakatoa nel 1883, che provocò un maremoto e alterò i climi di tutti e cinque i continenti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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