Un occhio al fisico ma la vera «fissa» è battere sempre il record personale

Visti da chi non corre nemmeno appresso a un autobus, il popolo dei runner è un mistero insondabile? Pazzi o eroi? Sicuramente entusiasti. «E poi - confida uno - metti su un fisico che le donne si girano a guardarti pure se hai scavalcato gli anta». Uno stimolo in più per i pantofolai incalliti. A cui apparteniamo. Così li spiamo alla Montagnola, nei pressi dell’Eur, dove ogni mattina presto un gruppo di over 50 si allena dopo una sveglia all’alba. «Ti ci abitui subito - mi spiega Gino, 62 anni da non crederci e una maratona di New York autocertificata -. Basta un po’ di buona volontà e capire che se non ci si muove ci si lascia andare troppo in fretta». Al suo fianco l’amico Emilio, soprannominato «Ringhio» (come Gattuso) perché dicono sia una macina: «Mi metto dietro a chiunque e non lo mollo». Fa il giornalaio e tutte le mattine, prima di aprire l’edicola, si fa la sua mezz’oretta filata di corsa.
Va bene, a una certa età, si sa, si va a caccia di nuovi stimoli. E i giovani? Ci spostiamo con lo scooter al Parco di Tor Tre Teste. Qui troviamo Francesco e Nika, una coppietta che invece di guardarsi negli occhi su una panchina come farebbero i fidanzatini di Peynet, sbuffano per un’ora di gran lena. «In realtà sono qui per lei - spiega lui - che è una patita del jogging... Se non corre sta male e la seguo diciamo per amore. In realtà farei volentieri a meno di allenarmi tutti i giorni, secondo me bastano un paio di sedute a settimana, non di più. Anche perché non dobbiamo partecipare all’Olimpiade». «Non andiamo a Pechino - fa Nika di rimando - ma intanto gareggiamo domenica. E dobbiamo migliorare il tempo dello scorso anno!».
Ecco, tutti quelli che corrono hanno una «fissa»: battere il record personale. Poco distante, zona Talenti, altro parco e situazione simile. Solo che gli intervistati di turno sono due quarantenni. «Corriamo per fare fiato, a calcetto è indispensabile», spiega Ludovico, professione odontotecnico. «Sì, ma anche perché correre è fantastico», aggiunge l’amico Luciano, impiegato statale. «Fantastico?», chiediamo.

«Certo - rispondono all’unisono -: le mogli non ci snervano e se ne vanno in giro alla ricerca di offerte tre per due al supermercato senza ammorbarci». Memori di quello che ci aveva raccontato il primo atleta intervistato, chiediamo se è vero che «si rimorchia». «Assolutamente sì», la risposta. L’articolo è finito, noi andiamo a fare una sgambata.

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