Odia il fisco, con l’aereo si schianta contro l’edificio delle Finanze

WashingtonJoseph Andrew Stak è diventato un kamikaze per protestare contro il «grande fratello del fisco». Ieri mattina si è schiantato con piccolo aereo da turismo contro l’edificio dell’Internal Revenue Service (Irs), il fisco americano, ad Austin, in Texas. Il kamikaze ha lasciato una lunga lettera per spiegare le ragioni del suo gesto, ricostruendo una confusa vicenda fatta di disavventure personali e guai in affari. La sua rabbia va dalla moglie alla Casa Bianca.
Stak ha dato alle fiamme la propria casa (la moglie e la figlia di 12 anni sono illese) poi è decollato con il suo piper Cherokee e ha puntato sull’Echelon Building, un edificio di uffici governativi, ma in buona parte occupato dall’Irs. Tutti e 199 i dipendenti della sede sono tratti in salvo. Nel complesso si troverebbero anche una sede della Cia e, nei pressi, il quartier generale dell’Fbi locale.
Non ci sono ragioni per ritenere che si tratti di un atto di terrorismo, ha confermato un portavoce del presidente Barack Obama, che è stato informato sull’incidente mentre si trovava a bordo dell’Air Force One in volo verso Denver. I serbatoi dell’aereo erano pieni e questo spiega l’imponente incendio che ha quasi distrutto l’edificio.
La lettera è infiammata da toni politici, ma non avrebbe un «colore». Stak se la prende con il governo e con il fisco, e tuona contro l’attuale presidente Barack Obama e contro l’ex presidente George W. Bush. Cita in più occasioni lo slogan del Tea Party, «no taxation without representation» ma il suo approccio è contro tutti, né di estrema sinistra, né di estrema destra.


Stack se l’è presa anche con le esenzioni fiscali «che hanno reso istituzioni come la volgare Chiesa Cattolica così incredibilmente ricca» e con gli executive di Gm e gli altri «furfanti» di Wall Street. Due persone sono state ricoverate per conseguenze dell’incendio e non sono confermate vittime, tranne il pilota.

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