Ogni mese entrano nelle scuole lombarde 500 alunni stranieri appena arrivati in Italia. Ed ad ogni ingresso i programmi didattici sono sospesi e rivisti. «È previsto dalla legislazione, lattività didattica va riprogrammata a ogni nuovo arrivo» spiega Giuseppe Colosio, direttore dellufficio didattico regionale.
Oggi lincremento degli stranieri sfiora il 20 per cento ogni due anni, e la Lombardia è la regione con i numeri più alti: «Abbandoniamo lidea che lintegrazione è cosa compiuta dal momento in cui i ragazzi vengono mandati a scuola - riflette Colosio - al contrario comincia lì: è nostro dovere mettere la scuola in condizione di favorire il processo dintegrazione». Basta «farsi censurare da un malinteso senso di bontà e accoglienza», osserva il provveditore. Anche sulle classi-ponte: «Si inciampa nellideologia e si dà un significato ingiustamente negativo» alle parole.
Colosio chiede un tetto al numero degli alunni stranieri, e «maggiore rispetto per lordinamento della Repubblica»: «Un ragazzo di 15 anni, ad esempio, non dovrebbe essere inserito automaticamente in prima superiore senza esame di scuola media.
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