«Ogni sera rischio l’aggressione solo perché vivo vicino a via Turati»

«Ogni sera rischio l’aggressione solo perché vivo vicino a via Turati»

(...) cognome. «Mi hanno beccato perché sono stato meno attento - racconta - di solito vado come un treno, a testa bassa e non riescono a intercettarmi, ma quella sera c’era con me un amico che ha una certa età e siamo andati più lentamente».
Cosa è accaduto esattamente?
«C’era un gruppetto di ragazzi da un lato della strada, quando sono passato devono aver fatto un cenno a un loro complice che era davanti e ha fatto finta di essere ubriaco e venirmi contro. Io ho cercato di scansarlo ma quando mi è stato vicino mi ha afferrato per il bavero e così gli altri mi hanno aggredito alle spalle gettandomi a terra».
E poi?
«Io, che pure pratico arti marziali, mi sono ben guardato dal reagire, anche perché c’era anche il mio amico anziano. Ho sentito che mi strappavano la catenina e l’ho vista cadere a terra. Loro ci si sono avventati sopra sbarrandomi la strada e poi minacciandomi sono scappati».
Lei ha chiamato la polizia?
«Subito. E sono arrivati in poco tempo, ma naturalmente non c’era più nessuno. Però il gestore del ristorante cinese mi aveva detto che in zona ci sono le telecamere antitraffico e così ho suggerito agli agenti di visionare le registrazioni».
È servito a qualcosa?
«A niente. Intanto le telecamere servono soltanto a fare le multe, ma non per la sicurezza. Al Comune interessa evidemente multare i cittadini e non garantirli quando vanno a casa. Io avevo già scampato l’aggressione almeno altre due volte».
Si spieghi meglio.
«Perché altre due volte lo scorso inverno mi era venuto contro un ubriaco in via Turati, ma io andando quasi di corsa l’avevo scansato e quindi ero sfuggito all’aggressione. Ma c’è di peggio».
Dica.
«Dopo l’episodio ho cominciato a parlare un po’ con tutti in zona, dicendo di stare attenti, ma ho scoperto che fino a quel momento ero stato il più fortunato. Il mio edicolante mi ha detto che nella sua strada ci sono stati sette accoltellamenti in otto giorni, i miei vicini di casa sono stati aggrediti e rapinati a loro volta almeno due volte e una coppia di anziani che sta nella mia strada gira con un coltello in tasca».
La sera dopo cosa è successo?
«Dopo aver denunciato il fatto la polizia mi ha consigliato di avvisarli se li rivedevo. Così la sera dopo rientrando a casa, ho aspettato una ventina di minuti fino a quando non ho visto arrivare un gruppetto di persone normali e ho chiesto a loro se mi potevo aggregare per percorrere quel tratto di strada».
I suoi aggressori c’erano?
«Sì. Allora quando sono arrivato al sicuro ho chiamato il 113 che mi ha passato al 112. Sono arrivate due gazzelle dei carabinieri a luci spente, ma quelli si erano già volatilizzati».
Allora qualcuno li ha avvisati.
«Credo di sì. Ma mi ha stupito quello che mi ha detto il carabiniere intervenuto che mi ha rivelato che un rapinatore che lui aveva arrestato, solo due giorni dopo era a far colazione nel suo bar».
Poco incoraggiante.
«Certo, le forze dell’ordine fanno come possono, ma credo che il Comune potrebbe fare di più, per esempio invece di spendere soldi per le telecamere che fanno multe metterle per la sicurezza».
L’altra sera c’era un incontro con il sindaco per i problemi dei vicoli. Lei ci è andato?
«Certamente. Ma non sono riuscito a parlare.

La Vincenzi ha ribadito che lei non vuole né ronde né soldati, che a Genova non ce n’è bisogno. Insomma secondo loro, che non hanno alcun rispetto per noi poveri cittadini va tutto bene».
E lei cosa ha fatto?
«Io? Ho votato Lega».

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