Gli Oh Bej fanno il bis al Castello tutte le bancarelle saranno bianche

Oh bej oh bej, si replica. Quella del Castello Sforzesco sembra una soluzione ormai definitiva. «Se funziona anche quest’anno, diventerà la sede ufficiale della tradizionale fiera meneghina, nata nel 1866» assicura l’assessore comunale alle Attività produttive Tiziana Maiolo. Con due novità: due zampognari abruzzesi che rallegreranno il mercato, dal 6 al 9 dicembre, con i loro folkloristici strumenti, e un cantastorie, l’ultimo rimasto, siciliano e milanese d’adozione, che inaugurerà la fiera. Grandi e piccini lo potranno trovare vicino alla fontana, all’ingresso del castello.
Il percorso degli Oh Bej si snoderà lungo 1280 metri, con 404 bancarelle tutte bianche: «Parte quest’anno la rivoluzione estetica dei mercati milanesi, a partire proprio da quello di Sant’Ambrogio - annuncia l’assessore - quest’anno abbiamo richiesto l’obbligo del gazebo bianco (che gli ambulanti possono affittare a 60 euro per i 4 giorni) per dare uniformità al mercato. Per il 2008 invece le bancarelle saranno ancora più belle: gli studenti della facoltà di design del Politecnico, infatti, stanno studiando il disegno della “bancarella del futuro“. Ho visto alcuni bozzetti e sono bellissimi». Qualità più alta anche tra le 30 tipologie merceologiche: tra pizzi, antiquariato, oggetti artigianali, libri, stampe, profumi non dovrebbero comparire, a differenza dell’anno scorso, mutande e scarpe. «Gli Oh Bej Oh bej sono una fiera tradizionale, che dovrebbe mantenere la sua natura. Questo obiettivo - spiega l’assessore - è più difficile da raggiungere, ma ci stiamo lavorando». Intanto i camion-negozi di frittelle e salamelle, come richiesto dal sindaco, saranno sfrattati da piazza Castello: «Troppi fumi e odori».
Altra annosa questione, il capitolo abusivi. Quando l’anno scorso la fiera traslocò da piazza Sant’Ambrogio per via dell’apertura del cantiere per il parcheggio si scelse il Castello proprio perché offriva maggior possibilità di controllo anti abusivi: l’enorme spazio a disposizione, infatti, permette di tenere d’occhio gli spazi tra un banco e l’altro. Per maggior sicurezza venne anche chiuso il parco Sempione, per evitare spiacevoli incursioni. La notte prima però gli abusivi, un migliaio circa, avevano cinto d’assedio la Triennale (che si vide dimezzati gli ingressi) tanto da costringere il presidente Rampello ad assumere un vigilantes che tenesse sgombro l’ingresso. Quest’anno la questione si fa ancora più delicata: il 6 dicembre si inaugura alla Triennale il Museo Nazionale del Design alla presenza del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. L’area sarà sotto assedio, dalle forze dell’ordine, questa volta: la questione dunque sarà indovinare dove si sistemeranno i fantasiosi ragazzi con vin brulè, maglioni e calze fatte a mano, anche se Palazzo Marino sembra deciso ad adottare una linea molto soft.

Il vicesindaco Riccardo De Corato, il comandante dei vigili Emiliano Bezzon e le forze di polizia stanno invece mettendo a punto un piano non solo per la sicurezza durante visita di Napolitano, ma anche il per la viabilità. In quel weekend «di fuoco», infatti, si sovrappongono gli Oh Bej, la prima della Scala e l’«Artigiano in fiera» a Fieramilanocity.

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