Roma

«Okkupano» un villino per un piccolo rave-party

Un romeno e un polacco arrestati, due minorenni italiane denunciate per danneggiamenti e droga

Forzano porte e finestre e s'introducono in una villa disabitata distruggendo ogni cosa. Poi decidono di passarci la notte organizzando un mini rave party a base di alcol e droga. Non solo. Quando arrivano i carabinieri i quattro ragazzi non battono ciglio, tantomeno provano a giustificarsi. I due maggiorenni, un romeno di 21 e un polacco di 20 anni con precedenti per droga, vengono arrestati mentre le due ragazzine italiane, entrambe di 17 anni, si beccano una denuncia a piede libero. I reati? Violazione di domicilio, danneggiamenti, detenzione di sostanze stupefacenti. Insomma una brutta sorpresa, l'altra sera, per il proprietario di un villino a Marina di Ardea quando è stato messo al corrente del fattaccio. Ovvero che un gruppo di scalmanati aveva scelto la sua abitazione delle vacanze per trascorrere una notte in allegria. «Si erano già divisi del stanze da letto - racconta il capitano dei carabinieri Antonio Marinucci, comandante della compagnia di Anzio - quando, proprio per il frastuono e la musica a tutto volume, siamo stati allertati dai vicini. Sapevano che in villa non ci doveva essere nessuno, quindi diverse persone hanno telefonato al 112». Quando arriva sul posto la pattuglia radiomobile della stazione di Ardea i militari si aspettano il peggio: la porta principale semidistrutta, una finestra divelta. E una serie di rumori provenienti dall'interno. «I ladri non hanno fatto in tempo a fuggire» pensano i carabinieri. Li dobbiamo bloccare. Pistole alla mano e giubbotti antiproiettile ben allacciati, irrompono in casa ma si rendono conto che non si tratta certo di professionisti del crimine ma solo di teppistelli. Risate, urla e il rumore di oggetti scaraventati a terra: di fronte alle divise i due stranieri non si alzano nemmeno. Le ragazze, invece, scoppiano a piangere. Come fanno i rispettivi genitori quando, avvocati al seguito, le vanno a riprendere in caserma.

Al padrone di casa, residente ai Castelli, non rimane che la conta dei danni da esibire davanti al giudice per ottenere il risarcimento.

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