Ora Astana vuol ricorrere a un arbitrato

da Milano

Il Kazakistan torna sul dossier Kashagan e il ministro dell’Energia Suuat Mynbayev si rivolge all’Eni, dicendosi pronto a ricorrere a una corte di «arbitrato internazionale» se il consorzio insiste «sul suo piano». A fargli eco è anche il suo collega all’Ambiente Nurlan Iskakov, che ieri non ha escluso la possibilità di una sospensione definitiva delle attività del consorzio nel maxigiacimento «se la compagnia non sgombra il campo» dalle presunte infrazioni ambientali (dopo che due giorni fa il governo kazako aveva detto che non erano più un problema). Intanto fonti citate dalle agenzie russe parlano di un inizio anticipato dei negoziati per domani, 5 ottobre.

Gli avvertimenti arrivano a pochi giorni dalla visita del presidente del Consiglio, Romano Prodi, atteso in Kazakistan l’8 ottobre con il presidente della Confindustria, Luca di Montezemolo, e l’ad Eni, Paolo Scaroni. Per una missione politica e industriale di ampio raggio, ma anche a ridosso del dossier Kashagan. Prima di loro sarà ad Astana anche il rappresentante Ue per la Politica estera, Javier Solana.

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