Contro Ignazio Marino si scagliano ora pure gli animalisti. La Lav (la Lega anti vivisezione) ha infatti presentato al sindaco di Roma un'istanza-appello contro la riapertura del canile romano Parrelli.
Posta sotto sequestro giudiziario dalla procura della Repubblica di Roma nell’ottobre del 2013 per gravi maltrattamenti, inidoneità strutturale e gestionale, la struttura potrebbe infatti riaprire a causa di un’autorizzazione sanitaria mai revocata dal primo cittadino della Capitale.
L'autorizzazione sanitaria era stata data nel 1999. Da allora la struttura è stata pluridenunciata e più volte segnalata per irregolarità, ma solo nell’ottobre 2013, in seguito ad una precedente ispezione scaturita da una dettagliata denuncia presentata dalla Lav per gravi ipotesi delittuose - tra cui il reato di maltrattamento di animali (art. 544 ter del Codice penale), detenzione incompatibile di animali (art.727 C.p.) ed esercizio abusivo della professione medico veterinaria (art. 348 C.p.) – il canile è stato posto sotto sequestro giudiziario. La palese inadeguatezza della struttura e la sua illegalità, sono state poi confermate dal Tribunale del Riesame.
Secondo la Lav, in questi anni, gli animali hanno subito una situazione di gravissima costrizione, lesiva del loro benessere psicofisico, anche in considerazione del fatto che lo stesso gestore ha continuato ad accogliere indiscriminatamente e frequentemente una gran quantità di animali, pur consapevole delle inadeguate condizioni in cui tali animali avrebbero vissuto. Per tale ragione nei mesi scorsi l’obiettivo primario della Lav è stato il trasferimento di tutti gli animali, l’assistenza veterinaria necessaria e urgente per molti di loro e la ricerca di famiglie adottive, fino al definitivo svuotamento della struttura, avvenuto nel marzo 2015.
“Una vicenda a dir poco penosa, che si trascina da troppo tempo e che non deve ripetersi: Roma deve dimostrare di essere una Capitale all’altezza anche nella tutela degli animali – afferma la Lav – In attesa che la giustizia faccia il suo corso e che vengano accertati i segnalati profili di illegalità relativi a questo rifugio, sollecitiamo il sindaco Marino a farsi garante della necessaria limpidezza nella gestione di questa struttura: secondo la normativa vigente i canili privati possono essere autorizzati solo nel rispetto di rigidi requisiti minimi gestionali, strutturali e sanitari, atti a garantire il benessere degli animali, la sicurezza degli operatori e l’igienicità degli ambienti», fa sapere la Lav. La mancanza di uno solo di tali requisiti comporta la revoca dell’Autorizzazione Sanitaria da parte del Comune competente".
La prima istanza per la richiesta di revoca dell’autorizzazione sanitaria è stata presentata dalla Lav il 16 marzo scorso al Gabinetto del sindaco; l’atto è stato girato al Dipartimento Promozione dei Servizi Sociali e della Salute il 3 giugno che - fa sapere ancora la Lav - ha chiesto un parere tecnico al Dipartimento di Prevenzione veterinaria della Asl RMB. Decisione "anomale" per la Lav perché "la Asl non ha alcuna competenza specifica nel caso in questione, dato che la concessione della revoca spetta esclusivamente al Sindaco, e perché la stessa Asl RMB, risulta indagata in questa vicenda per l’ipotesi di reato di omessa denuncia".
La Lav ha presentato anche una relazione medico-veterinaria secondo la quale la revoca dell’autorizzazione sanitaria del Rifugio Parrelli da parte del sindaco è "da adottare con urgenza", evidenziando le carenze strutturali, gestionali e sanitarie. Sono 218 i cani e i gatti messi in salvo dalle gabbie del rifugio Parrelli a spese della Lav. 103 gli animali che sono già stati concessi in affido a famiglie idonee, mentre 35 cani sono ancora in cerca di accoglienza.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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