
"L'anno scorso abbiamo festeggiato il centenario dell'azienda riscoprendo l'orgoglio e la felicità del nostro essere italiani. Quest'anno abbiamo voluto celebrare la bellezza e l'unicità del nostro meraviglioso Paese" dice Giorgio Damiani, vicepresidente e direttore creativo di Damiani Group, un'eccellenza della gioielleria made in Italy. A fondare l'impresa è stato nel 1924 suo nonno Enrico che ha passato il testimone a suo padre Damiano con cui inizia un processo di potenziamento industriale ed espansione commerciale. Giorgio viene spedito a Tel Aviv dove lavora con i migliori tagliatori di diamanti del mondo e dove impara i segreti delle pietre preziose. Sua sorella Silvia impara a selezionare e acquistare le perle (il padre la definiva "una perla di ragazza") mentre il fratello maggiore, Guido, si occupa dell'export.
Alla prematura scomparsa del padre i tre ragazzi prendono in mano le redini dell'azienda trasformandola in un piccolo impero del gioiello. "Quando Giorgio ci ha detto che voleva fare una collezione di alta gioielleria come omaggio all'Italia non abbiamo avuto dubbi" dice Silvia accarezzando con gli occhi Vulcania, un incredibile collier con 63 carati di diamanti bianchi e neri che circondano una dozzina di grosse rubelliti color fuoco.
"È già venduto a una cliente di Hong Kong" conclude Silvia mentre il fratello Guido, presidente e responsabile delle strategie finanziarie del Gruppo, mostra a una cliente di Dubai Marea Rosa, un altro capolavoro da collo in diamanti, morganiti e con un pendente fatto ca tormalina Paraiba da 46 carati, nello stesso spettacolare colore della Grotta Azzurra.
Questi due gioielli di rara bellezza fanno parte dei 76 pezzi unici della collezione intitolata Ode all'Italia presentata a Roma con un'esclusiva cena seguita da un concerto privato di Achille Lauro. Il cantante indossava il collier con medaglione in brillanti ispirato dal disegno di Michelangelo per la piazza del Capidoglio. "Al centro spiega Guido abbiamo messo questo bellissimo diamante yellow green, un colore tra i più rari che io abbia mai visto". Tutti i gioielli sono intitolati e pensati in relazione alla grande bellezza dell'Italia: le città d'arte, il mare, le colline in fiore che i Damiani ammirano dalle finestre della villa di famiglia a Valenza ma anche Milano celebrata da un'incredibile serie di zaffiri grigi stellati. Ci sono pezzi che superano il milione di euro come Specchio della notte il collier in alessandrite (una pietra che ha la caratteristica di cambiare colore a seconda della luce) smeraldi e tormaline paraiba.
Siamo più o meno sulla stessa cifra per Dolce stil novo il collier con pendente di smeraldo da 31, 46 carati e innumerevoli margheritine (un tema da sempre caro a Damiani) coperte da un micropavè di zaffiri gialli, diamanti, tormaline verdi. Per celebrare Capri arrivano cascate di turchesi e coralli poi c'è Magnifica, il gioiello in omaggio a Lorenzo de Medici con un'opale australiano da 60 carati.
Tutti i pendenti si staccano e diventano spille. Le collane si allungano e si accorciano a piacere. Un trasformismo possibile solo nell'alta gioielleria ma che alla fine compone dei paesaggi dell'anima noti nel mondo come Italia.