Cronache

Gatti mutilati e uccisi con veleno. Orrore nel pavese

A Velezzo Lomellina, in provincia di Pavia, una colonia di gatti è stata sterminata da un ignoto carnefice con esche e trappole mortali

Gatti mutilati e uccisi con veleno. Orrore nel pavese

Esche avvelenate e trappole mortali. Con questi espedienti, un ignoto carnefice ha decimato un'intera colonia di gatti a Velezzo Lomellina, in provincia di Pavia.

Le ha provate tutte pur di raggiungere il suo vile obiettivo: sterminare un insediamento felino di ben 25 gatti selvatici. Così, l'autore anonimo di un vero e proprio eccidio animale non ha risparmiato un solo micio del piccolissimo comune pavese. Ma la strage non è sfuggita ai 100 abitanti lomezzini che, ad inizio agosto, avevano notato la sparizione anomala di circa 10 gatti.

A seguito della segnalazione fatta da alcuni residenti, i volontari dell'associazione Lav Oltrepò (Lega Anti Vivisezione) si sono recati sul luogo del sospetto sfollamento felino per accertarne le cause. Neanche a dirlo che, come sulle più macabre scene di un truce delitto, hanno rinvenuto corpi di gatti barbaramente uccisi ed altrettanti altri mutilati.

Durante una capillare attività di ispezione sul territorio, gli operatori hanno scovato esche avvelenate e spargimenti di sostanze topicida, collocate in posizione accessibile anche a bambini.

Tra gli animali recuperati, sono stati subito rinvenuti due piccolissimi cuccioli orrendamente mutilati e malnutriti. In seconda battuta, un giovane gatto, segnalato fra quelli scomparsi, è stato trovato privo della zampa anteriore destra. Pochi giorni dopo, un’ennesima gatta, con la zampa posteriore sinistra tranciata all’altezza del ginocchio, è stata tratta in salvo. Entrambi i felini sono stati immediatamente sottoposti a cure veterinarie e, laddove necessario, si è intervenuto chirurgicamente per il recupero delle articolazioni.

"Le lesioni - si legge in una nota pubblicata su Facebook da Lav Oltrepò Pavese - sono verosimilmente compatibili con quelle tipicamente rinvenute su esemplari di fauna selvatica vittime di trappole da bracconaggio, quali tagliole e lacci. La seconda gatta recuperata aveva da poco partorito: probabilmente l’istinto materno le ha permesso di liberarsi per tornare dai suoi cuccioli, che nel mentre erano stati trovati in fin di vita perché non autonomi nell’alimentarsi. Ora stiamo facendo il possibile per stabilizzarli e nel mentre continuiamo le ricerche degli altri esemplari adulti".

Data la gravità delle circostanze, l’Associazione si riserva di procedere legalmente contro gli ignari responsabili della violenza, al fine di tutelare l’incolumità degli ultimi gatti rimasti nella colonia felina e porre fine a questi atroci maltrattamenti.

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