Ostienese, maxirissa e tre accoltellati all'alba davanti a un bar: un morto

Sabbatani Schiuma: «La città di notte è come il Bronx, ci vuole più impegno per arginare i disordini provocati da troppi locali abusivi che non rispettano le regole

Sarebbe scaturito da una maxirissa l'accoltellamento di tre pregiudicati, di cui uno è rimasto ucciso, avvenuto all'alba di ieri in via del Gazometro nel quartiere Ostiense davanti agli ex Mercati generali. Di fronte al «bar Imperiale», un locale a quell'ora ancora aperto e non distante da una delle zone della movida notturna capitolina di Ostiense e Testaccio, si sono affrontate, per ragioni che gli investigatori stanno ancora chiarendo, almeno dieci persone. Il ferito più grave è stato trasportato in ambulanza in codice rosso nell'ospedale San Camillo, dove però è giunto morto. Gli altri due feriti hanno raggiunto l'ospedale con mezzi propri, a bordo di una Mercedes grigia che gli inquirenti hanno posto sotto sequestro. Alla rissa avrebbe assistito anche un vigile urbano. Per tutta la mattinata la polizia scientifica ha passato al setaccio l'intera area, intorno al luogo dell'accoltellamento per cercare di trovare, grazie anche all'aiuto del personale dell'Ama, l'azienda municipalizzata di raccolta dei rifiuti, elementi utili all'indagini. Sono stati ispezionati alcuni cassonetti per accertare se gli aggressori si fossero sbarazzati dei coltelli utilizzati nella rissa. Immediate le reazioni politiche all'ennesima notte dei coltelli. «Roma di giorno è senz'altro più sicura di Londra, Parigi o New York, ma di notte la città si trasforma in un Bronx - afferma Fabio Sabbatani Schiuma, capogruppo regionale del Movimento per l'Italia -. Tutto questo accade, nonostante gli sforzi congiunti tra le istituzioni e le forze dell'ordine per realizzare il patto Roma sicura. La rissa della scorsa notte è avvenuta davanti un locale a quell'ora ancora aperto e non distante da una delle zone della movida notturna capitolina di Ostiense e Testaccio, dove l'abusivismo di decine di locali notturni negli anni scorsi, fa emergere la necessità di un piano regolatore del divertimento».


«Non bastano comunque - conclude Schiuma - le misure adottate solo nei posti più frequentati e alla moda ma occorre più sorveglianza in ogni strada della città. Di fatto manca un vero coordinamento delle politiche rivolte alla città quando si fa notte».

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