Ovazione per la Salomè di Oscar Wilde rivista da Al Pacino

Sulle tracce del grande poeta iralandese, Oscar Wilde, Al Pacino è riuscito a creare un film documentario destinato, considerando le ovazioni del pubblico e della critica, a ricevere un premio alla Mostra del Cinema di Venezia

Ovazione per la Salomè di Oscar Wilde rivista da Al Pacino

Venezia - “Salomè dance for me… please!” Dalla terrazza del suo palazzo imperiale, Erode seduto sul suo trono, tra tappeti orientali e torce, con accanto la moglie Erodiade, al chiaro di luna, chiede alla bella figliastra di sedurlo con una danza dai trasparenti veli porpurei. Dalle prigioni poste nel giardino sottostante, le grida e le profezie di Giovanni Battista fanno da contraltare ai desideri del sanguinoso monarca. Erode teme il giudizio del Giovanni Battista e contemporaneamente non è in grado di resistere alla seduzione della danzatrice. Ma Salomè, esaudirà il suo desiderio solo se in cambio avrà la testa del Battista…

Sulle tracce del grande poeta iralandese, Oscar Wilde, Al Pacino è riuscito a creare un film documentario destinato, considerando le ovazioni del pubblico e della critica, a ricevere un premio. Una lettura teatrale del testo di Wild che contemporaneamente racconta la storia della vita dello scrittore, genio indiscusso passato dalla grandezza (dopo Shakespeare) alla prigionia e alla morte prematura in una stanza d’albergo a Parigi.

Dall’Irlanda a Londra, dopo essersi sposato e avere fatto due figli, a causa della sua omosessualità, viene processato, spogliato dei suoi averi, le sue opere tolte dal mercato e senza più soldi va in Italia a cercare l’oggetto della sua perdizione: “Come faccio a non amare chi ha distrutto la mia vita…”. Ma sarà l’ultima volta che lo vedrà. Al Pacino per realizzare quest’opera sia in teatro che farne un film-documentario ha avuto problemi economici e tempi serrati e ciò che ne è uscito è stato tanto “forte” quanto veritiero.

L’attore-regista aveva deciso da qualche anno di dedicarsi alla figura di Wilde e per fare questo film e realizzare la sua Salomè, che già contiene sembra profeticamente il dramma della sua vita, l’ossessione per il sesso e contestualmente la grandezza di un uomo che era troppo avanti per la mentalità dell’epoca vittoriana: la sua ironia nei confronti della vita e il suo linguaggio letterario e poetico non ha pari. Per dedicarsi a questa impresa il bravo Al Pacino si è recato personalmente nei luoghi dove è nato, vissuto e morto Wilde per rendersi conto, toccando anche le sue le sue carte, i suoi cappelli, i suoi libri di che cosa fosse fatto il genio distrutto da una mentalità grezza e meschina.

Quelle sensazioni gli sono entrate nella pelle e grazie a questo suo vedere e sentire, l’attore si è meglio immedesimato nel personaggio quasi a diventarne un’ossessione con il desiderio di riscattare, anche se di per sé l’autore si è riscattato nella storia, Wilde ridandogli una dignità visiva. A Dublino parla con il nipote di Wilde e fa della bella attrice Jessica Castain una grande professionista, una protagonista abile e coraggiosa: “Quando l’ho vista, ho capito che era solo lei che volevo per questa parte”, dice Al Pacino della sua Salomè che in cambio di danzare chiede la testa del Battista e una volta che gli viene portata su un vassoio d’argento, la prende in mano insanguinata: bacia la bocca dell’amato profeta che l’ha respinta compiendo così la sua vendetta.

“Wilde Salomè” è una complessa opera teatrale e cinematografica. Una sintesi conclusasi magnificamente grazie anche al dublinese Bono, Tom Stoppard e Gore VIdal. “Wilde scrisse un’opera sul potere distruttivo della sessualità, sperando di liberarsene ma non ci riuscì”. Questa è stata una traccia che sarebbe potuta essere valida anche per il protagonista di Shame, lo stesso attore (Michael Fassbender) che ha interpretato Jung nell’altro film in concorso, un film però poco riuscito dai valori incerti, anche se con una buona fotografia.

Lo stesso Al Pacino con Madonna (il cui lavoro su Wallis Simpson è stato un successo), Clooney, Fassbender, Patti Smith, è andato a varie feste su Yoth di magnati russi, mentre Madonna era ospite di Valentino che con la sua grande barca di 47 metri ormeggiata davanti

all’Arsenale di Venezia. Valentino insieme a Claudio Giannetti salpa per portare la sua storia (Valentino ha 80 anni e fa abiti solo per alcune “Speciali clienti”), in quanto ha deciso che la sua vita sarà un musical…

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