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P4, la cena a casa di Marra va di traverso ai pm L'editore smonta il teorema: "E' stato 3 anni fa"

L'inchiesta sulla P4 barcolla. Determinante la serata in cui Adinolfi avrebbe confessato a Milanese la fuga di notizie: ma è giallo sulla data. L’editore: "Era una festa di tre anni fa". Da stabilire anche se la cena si svolse nel palazzo dell'Adnkronos

P4, la cena a casa di Marra va di traverso ai pm 
L'editore smonta il teorema: "E' stato 3 anni fa"

Gian Marco Chiocci - Massimo Malpica

Roma
- Indovina chi viene a cena, e soprattutto indovina quando. Uno dei filoni dell’inchiesta napoletana sulla P4, quello sulla fuga di notizie, che avrebbe permesso a Luigi Bisignani di scoprire in largo anticipo che i pm partenopei indagavano su di lui, è divenuto centrale per il coinvolgimento dei vertici delle fiamme gialle. E l’episodio cruciale, a leggere gli atti, è tutto in una cena a casa del direttore/editore dell’Adnkronos, Pippo Marra. L’antefatto è noto. Quella sera intorno al tavolo, insieme a Marra, c’erano Marco Milanese, il parlamentare del Pdl ed ex braccio destro di Tremonti colpito recentemente da una richiesta d’arresto per i sui rapporti con l’imprenditore Paolo Viscione, e il capo di stato maggiore della Gdf, Michele Adinolfi. Quest’ultimo avrebbe confidato a Milanese (che a sua volta l’ha raccontato a verbale a Woodcock e Curcio) di aver saputo dell’inchiesta su Bisignani, e di aver incaricato Marra di avvisare il lobbista che lui, Adinolfi, non conosceva direttamente. Dell’aspro confronto tra generale e parlamentare, messi di fronte dai pm, abbiamo scritto ieri: Milanese conferma il colloquio, che sarebbe avvenuto tra l’estate e l’autunno del 2010, Adinolfi invece inquadra quella cena in un giorno preciso, il 23 dicembre 2009, a causa dell’assenza della moglie di Marra, che seguiva il figlio ricoverato in ospedale. Ma nel 2009 l’inchiesta sulla P4 non era nemmeno cominciata, e quindi la cena andrebbe di traverso ai pm.
Nella caccia alla data, va considerato il contributo offerto dal «padrone di casa», Marra, interrogato come indagato a Roma lo scorso 30 maggio. E il direttore dell’Adnkronos esordisce negando il suo ruolo di «intermediario» nella fuga di notizie: «Escludo di aver mai fatto da tramite tra il generale Adinolfi e Luigi Bisignani in relazione a notizie ed informazioni inerenti al procedimento penale riguardante il medesimo Bisignani. Preciso che sono amico e legatissimo all’Adinolfi e che conosco - anche se meno bene - anche il Bisignani. Siamo amici di famiglia». Marra prova a focalizzare l’evento conviviale al quale è stato presente anche Milanese. Ricorda «una festa nella foresteria della Adnkronos cui partecipano Rossella Sensi, Galliani, Adinolfi ed altri tifosi del Milan e della Roma», che organizza ogni anno in occasione di Roma-Milan. E spiega che «se non ricordo male tre anni fa ha partecipato anche l’onorevole Marco Milanese», che però «sono certo», aggiunge «non ha partecipato a tale cena quest’anno né l’anno scorso». Woodcock e Curcio gli leggono i verbali di Milanese, che data la cena all’autunno 2010 spiegando che «non si svolse a casa di Marra dove stavano facendo i lavori ma nella sede della Adn dove il Marra si era sistemato». E qui l’imprenditore, pur smentendo nuovamente di aver appreso alcunché da Adinolfi, dice di «non escludere» che la cena sia stata organizzata nel palazzo che ospita l’agenzia di stampa, perché «nel settembre/ottobre 2010 - conferma - nella mia casa di via Colonna Antonina c’erano lavori di ristrutturazione». A verbale Marra, a cui «risulta che Adinolfi sia molto legato a Galliani fin da quando era in servizio a Monza», sostiene di avere «rapporti istituzionali» con Milanese, e «di conoscenza» con Bisignani, che «ho visto anche una settimana fa». Ma è la conferma dei lavori in casa a interessare di più gli inquirenti. Quel dettaglio, tra gli altri, è al centro di un’informativa del Noe, il nucleo operativo ecologico dei carabinieri, il cui vicecomandante è il «Capitano Ultimo». Nel documento inviato ai pm il 29 giugno si analizzano le dichiarazioni sulla cena di testimoni e indagati, per «smontare» la datazione al 2009 che svuoterebbe di significato quanto riferito da Milanese. Oltre a stralci delle dichiarazioni dello stesso ex braccio destro di Tremonti, gli uomini dell’Arma riportano le versioni della sua compagna (e portavoce del ministro) Manuela Bravi e dell’imprenditore Alfonso Gallo (la prima colloca la cena nell’autunno 2010, entrambi confermano di aver saputo, de relato da Milanese, il contenuto del colloquio tra quest’ultimo e Adinolfi sull’inchiesta che coinvolgeva Bisignani). E riversano nell’informativa proprio le dichiarazioni di Marra, concludendo che il ricovero del figlio dell’imprenditore, che Adinolfi cita per inquadrare a dicembre 2009 l’evento, «non è collegabile alle dichiarazioni dei testi» che parlano di malattia e non di ricovero. Mentre il dettaglio della ristrutturazione a «settembre/ottobre 2010» incastra bene con la tempistica data da Milanese, secondo gli inquirenti.

Che quella cena la rendono indigesta a Marra e Adinolfi.

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