«Pagina storica, ora una capitale più ordinata»

Dal «l’avevo detto» di Francesco Giro all’annuncio di «una svolta epocale» di Alessandra Mussolini. Scocca l’ora del lungo tributo all’insperata, sorprendente vittoria di Gianni Alemanno. Quando il pronostico è rovesciato c’è più gusto nel vincere e non solo nello sport. «Gianni sarà un grande sindaco di Roma - commenta il coordinatore di Forza Italia Francesco Giro appena giunto al comitato elettorale di via Salandra -. L’avevo detto con grande anticipo, due settimane fa: Alemanno non vincerà di pochi voti, ma con uno scarto netto. In genere ci prendo, anche stavolta ho azzeccato il pronostico». L’elettorato romano per la prima volta dopo tanti anni manda all’opposizione la sinistra. «Ora sicuramente molte cose cambieranno ora, dal canto nostro cercheremo di non commettere gli errori che ha fatto Veltroni, Roma non ha bisogno di nuovi padroni, ma di servitori. Daremo risposte concrete alle persone per gestire la buona amministrazione e non il potere».
C’è solo un pizzico di rammarico per la mancata vittoria di Antoniozzi alla Provincia di Roma. «Ma dal testa a testa con Zingaretti il nostro candidato esce con onore - commenta l’esponente azzurro - grazie a una grande rimonta in queste ultime due settimane». Il fatto che la sinistra abbia perso al Comune e vinto alla Provincia, per Giro ha una logica spiegazione: «Rutelli era un candidato sindaco molto più debole di Zingaretti candidato a Palazzo Valentini. Era un nome riciclato, un volto stranoto ai romani, la candidatura di Rutelli è stata sentita in fondo come un operazione di palazzo costruita a tavolino. Perdente». Per il futuro si profilano tempi duri per il Pd, prevede Giro, «con le due anime del partito a fronteggiarsi, i Ds di Zingaretti e la Margherita di Rutelli, ne vedremo delle belle».
Per il senatore del Pdl Marcello Pera d’ora in avanti «bisognerà lavorare per far sì che Roma diventi più sicura, più pulita e ordinata». «Assistiamo a fenomeni di inciviltà anche da parte di turisti - osserva - che si comportano a Roma come non si comporterebbero nei loro Paesi. Bisogna poi fare della cultura qualcosa che non sia semplicemente effimero o un ammiccamento tra pochi eletti di qualche salotto».
«Per Roma è una data storica – non nasconde la contentezza il senatore Mauro Cutrufo, indicato prosindaco di Roma del Pdl -. Abbiamo scardinato una pietra miliare nella politica del centrosinistra che ha malgovernato a Roma per quindici lunghi anni. Nella Capitale ha vinto un centrodestra moderato, che alla resa dei conti ha ritrovato l’unità. Per noi democristiani è un motivo di orgoglio in più battere la sinistra populista e dirigista di Veltroni, Rutelli e Bettini. Rappresenterò a fianco di Alemanno senz’altro tutti i cittadini romani come solo i democristiani sapevano fare. Non più emarginazioni, o differenze, insieme lavoreremo per la nostra grande Capitale».
Chiude la leader di Alternativa Sociale Alessandra Mussolini, per la quale «Si tratta di una svolta».

«Si è rotto un tabù, la vittoria è di una portata straordinaria, più importante dal punto di vista politico e sociale del successo a livello nazionale perché paradossalmente un conto è vincere le elezioni politiche, un conto è governare e vincere nella capitale, da sempre feudo della sinistra». Una vittoria celebrata dagli elettori di Gianni Alemanno per tutta la notte.

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