Pakistan, domiciliari per l'ex premier Sharif ma lui sfida il governo e scende in piazza

L'ex premier, capo dell'opposizione, ai domiciliari per impedire che partecipi alla "Lunga marcia" di protesta. Ma lui dice: "Arresto illegale" e scende in piazza. Tnesione a Lahore, migliaia di manifestanti in strada contro il governo

Pakistan, domiciliari per l'ex premier Sharif 
ma lui sfida il governo e scende in piazza

Lahore - Sale la tensione in Pakistan dove l'ex premier, ora capo dell'opposizione Nawaz Sharif è stato messo agli arresti domiciliari a Lahore, poche ore prima di un suo intervento alla "Lunga marcia", manifestazione di protesta contro il governo. Lo hanno riferito fonti del suo partito, la Lega Musulmana-N. "Ordini di arresto sono stati emessi per Nawaz Sharif, suo fratello Shahbaz Sharif e altri importanti esponenti del partito", ha dichiarato Nasir Ahmed Bhutta, funzionario del Plm-N all'esterno della casa di Sharif, circondata dalla polizia. Anche il fratello di Sharif, Shahbaz, è un politico e un influente membro del partito.

Il leader dell'opposizione al presidente Asif Ali Zardari, ha detto all'agenzia Afp un alto funzionario di polizia, è stato posto ai domiciliari per impedirgli di unirsi alla 'Lunga Marcia' dell'opposizione, partita da Karachi giovedì scorso e che si propone di raggiungere la capitale Islamabad domani.

Sharif sfida il governo e va alla marcia L'ex premier ha sfidato il governo violando gli arresti domiciliari imposti nei suoi confronti dal presidente Asif Ali Zardari. Dopo aver arringato la folla davanti la sua residenza, Sharif é uscito e si è messo alla testa di una manifestazione che domani dovrebbe arrivare a Islamabad. L'ex premier, che ieri aveva respinto un tentativo di conciliazione da parte del capo dello Stato, ha definito "illegale" l'ordine di arresti domiciliari per lui e per altri leader dell'opposizione, ed ha ribadito che la 'Lunga Marcia' partita venerdì da Karachi "deve giungere a tutti i costi" domani nella capitale.

La situazione si fa di ora in ora più tesa a Lahore, dove migliaia di dimostranti sono scesi in strada e dove secondo l'emittente Geo Tv gruppi di manifestanti si sono scontrati con la polizia che ha lanciato gas lacrimogeni contro militanti del movimento Jamaat-i-Islami (Ji).

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