da Islamabad
Era ricercato per l'attentato all'ambasciata americana in Kenia nel 1998 e sulla sua testa Washington aveva messo una taglia di cinque milioni di dollari: Muhsin Musa Matwalli Atwan, un egiziano di al Qaida, esperto di esplosivi, è stato ucciso ieri sera, dopo una soffiata, in un attacco delle forze pachistane in una zona tribale al confine con l'Afghanistan.
Lo ha annunciato il ministro dell'informazione pachistano Sheikh Rashid Ahmed che ha precisato che in seguito ad un'informazione, sembra di un militante arrestato mesi fa, elicotteri d'attacco Cobra hanno bombardato la scorsa notte un nascondiglio nel villaggio di Nogar, sei chilometri a sud di Miranshah, la città principale del Nord Waziristan, uccidendo altri sei integralisti islamici.
«Abbiamo ricevuto una soffiata secondo cui Abdur Rehman al Misri si nascondeva nel villaggio e abbiamo lanciato l'attacco», ha spiegato il ministro. Abdur Rehman al-Misri era il nome falso usato da Atwan, 41 anni. Misri significa arabo in egiziano e Abdur Rehman è simile a uno dei molti nomi usati dall'uomo.
Il 7 agosto del 1998 camion bomba erano esplosi nei pressi delle ambasciate americane di Nairobi, in Kenya, e di Dar es Salam, in Tanzania, uccidendo 224 persone, tra le quali 12 americani, e provocando il ferimento di altre centinaia.
Secondo informazioni di intelligence molti uomini di al Qaida, come lo stesso Osama bin Laden, e i talebani fuggiti dall'Afghanistan dopo l'offensiva del 2001, avrebbero trovato rifugio nell'impervia regione del Waziristan dove vige la legge tribale fuori dal controllo del governo pachistano.
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