Roma

Il palcoscenico si tinge di rosa

Quattordici titoli che spaziano nelle forme teatrali più diverse e che vanno a comporre un quadro di proposte intelligenti. Il tutto supportato da quella passione e quella «competenza che - come ben chiarisce Giuliano Compagno, dell’Assessorato alle Politiche culturali - «si confermano gli ingredienti vincenti di una rassegna consolidata, amata dal pubblico, benvoluta dagli artisti e capace di far convogliare nel suo programma nomi e operazioni di spessore». Quest’anno «I Solisti del Teatro» compie 17 anni e riparte puntuale nei Giardini della Filarmonica Romana, snocciolando eventi fino al 3 agosto.
La passione e la competenza sono prima di tutto prerogative di Carmen Pignataro. Ma sono anche la passione e la competenza di attori, registi, musicisti e autori di razza accomunati dalla voglia di scandagliare il femminile. «Al centro del programma c’è la parola femminile - commenta Compagno -, la carnalità, la memoria, il pensiero, il dolore del femminile». Non è un caso che la kermesse si apra, il 15 luglio, con un monologo di Chiara Caselli ispirato all’Ulisse di Joyce e intitolato semplicemente Molly. Un corpo a corpo con la lingua alta e letteraria («mi reputo l’umile servitrice di un testo straordinario», spiega l’interprete) che ritroviamo sia nel collage Soldi soldi soldi, dove Franca Valeri e Patrizia Zappa Mulas affrontano due colossi dell’umorismo quali Arbasino e Gadda (il 20 luglio), sia nella pièce musicale Io, madre di mia madre che Daniela Poggi (anche autrice a partire da opere di Tahar Ben Jelloun e Simone de Beauvoir) dedica alla malattia dei genitori vista dagli occhi dei figli (il 21), sia nell’omaggio alla poesia di Alda Merini costruito da Lorenza Indovina e Valeria Milillo in Ben più rumore di una dorata cupole di stelle (il 19): viaggio musicale nella scrittura della grande poetessa milanese cui fa da pendant il recital per due voci e musica elettronica Messa in scena sonora II per Alda Merini ed Eugenio Montale, con Mariano Rigillo e Anna Teresa Rossini (il 27). Declina invece memorie gravide di sensualità e seduzione la curiosa intervista scenica nella quale Sandra Milo (l’intervistata) e Pino Strabioli (l’intervistatore) rievocano Fellini prendendo spunto dal libro Caro Federico, scritto dalla stessa attrice nell’85 e qui trasformato in una pièce dagli approdi poco definibili, «dove ruolo predominante - suggerisce la Milo - gioca la reazione del pubblico» (il 2 agosto). Ma il cartellone dei Solisti non si limita a questa rosa di spettacoli (in scena alle 21.15), per cui vi conviene dare un’occhiata al sito www.teatro91.com o chiamare lo 06.

32110896.

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