Cronaca locale

La Alan Kurdi imbarca 32 migranti. Orlando: "Portateli a Palermo"

La nave Alan Kurdi della ong tedesca Sea Eye ha soccorso 32 migranti e il sindaco ha dato disponibilità di attracco nel porto di Palermo

La Alan Kurdi imbarca 32 migranti. Orlando: "Portateli a Palermo"

La Alan Kurdi ha soccorso 32 migranti libici la notte di Natale e adesso veleggia verso Lampedusa. Da Palermo arriva un appello direttamente al presidente del consiglio Giuseppe Conte, fatto dal sindaco Leoluca Orlando con un tweet: "Rivolgo un forte appello al presidente Giuseppe Conte - twitta Orlando - perché il Governo autorizzi immediatamente lo sbarco in un porto sicuro italiano ribadendo la disponibilità della nostra città ad accogliere persone in fuga salvate da una nave che reca la bandiera di Palermo".

Già perché qualche tempo fa il sindaco era salito a bordo della nave della ong tedesca Sea Eye che era attraccata al porto di Palermo per uno scalo tecnico dopo aver fatto scendere a Messina, su ordine del Viminale, 60 migranti. A bordo il primo cittadino aveva consegnato al comandante della nave Alan Kurdi la bandiera della città. Poco dopo Orlando ha rivolto, sempre attraverso twitter, un appello al presidente del parlamento europeo David Sassoli e al presidente della commissione europea Ursula von der Leyen "perché intervengano con ogni determinazione a tutela dei diritti di cittadini libici in fuga da una devastante guerra civile".

La Alan Kurdi ha soccorso 32 persone che hanno poi detto di essere libiche, proprio al largo della costa della Libia la notte di Natale. A bordo della Alan Kurdi, tra le perone mese in salvo, ci sono anche 10 bambini e tra questi un bimbo di appena 3 mesi, oltre a 5 donne, di cui una incinta. A comunicare il salvataggio è stata la stessa nave attraverso il proprio profilo twitter ufficiale. "Nella notte, la Alan Kurdi è stata avvisata di un’imbarcazione in pericolo. 32 persone sono state salvate e ora sono al sicuro, a bordo", si legge nel post.

A soccorrere i migranti, la nave della ong tedesca che intorno alle 22,30 ha ricevuto una chiamata d’emergenza inoltrata dall’organizzazione Alarm Phone al centro di coordinamento libico per il salvataggio e alle navi di soccorso Alan Kurdi e Ocean Viking. L’equipaggio, che quando ha ricevuto l’allarme si trovava già in zona Search and Rescue (Sar), ha impiegato circa due ore per raggiungere il punto in cui si trovava l’imbarcazione dei migranti, a sole 17 miglia nautiche dalla costa libica, mentre le autorità nordafricane, nel frattempo, non hanno risposto alle chiamate inoltrate.

"Quanto può essere sicura la Libia se gli stessi libici per lasciare il Paese così in fretta sono disposti a mettere in mare le loro famiglie a rischio della vita?" ha detto Gorden Isler, presidente di Sea Eye. "Scappare dal Mediterraneo è particolarmente pericoloso in questo periodo dell'anno perché il clima è in costante cambiamento - ha dichiarato Julian Pahlke, portavoce di Sea Eye - Se non avessimo raggiunte queste persone, si sarebbero potute trovare nella tempesta attesa per domani.

Ciò avrebbe drasticamente ridotto le loro possibilità di sopravvivenza", ha concluso Pahlke.

Commenti