Morì aggredito dai cinghiali, la Regione Sicilia condannata al risarcimento dei danni

Il giudice monocratico ha riconosciuto la responsabilità della Regione Sicilia per la morte di Salvatore Raimondo, l'uomo aggredito dai cinghiali vicino casa sua, la Regione secondo il giudice non ha adottato le misure di prevenzione necessarie

Morì aggredito dai cinghiali, la Regione Sicilia condannata al risarcimento dei danni

Arriva una sentenza di condanna che conferma la responsabilità della Regione Sicilia per la morte di Salvatore Raimondo, l’uomo che nel 2015, all’età di 77 anni morì dopo essere stato aggredito da un branco di cinghiali. Il fatto avvenne a Cefalù, in provincia di Palermo.

Raimondo si trovava nella sua casa di campagna, per pochi minuti uscì fuori dall’abitazione a prendere un po’ d’aria, a passeggio con i cani, quando si ritrovò un branco di cinghiali che lo aggredirono. L’uomo iniziò ad urlare richiamando l’aiuto della moglie che non esitò un attimo a soccorrere il marito. Per il 77enne non ci fu più nulla da fare, mentre la donna rimase ferita. La notizia sconvolse tutto il palermitano suscitando non poche polemiche su una morte assurda e che poteva essere evitata con qualche accortezza in più da parte degli organi competenti.

Dunque è arrivata la sentenza tanto attesa dai familiari della vittima che annuncia la responsabilità da parte della Regione Sicilia: “La Regione non ha avviato un'azione appropriata per fermare la proliferazione dei cinghiali nelle Madonie. La Regione non ha attuato i piani di intervento mirato che, ove posti in essere, avrebbero potuto evitare l'evento dannoso, di per sé prevedibile sotto il profilo della imputabilità soggettiva".

Con questa motivazione il giudice monocratico ha condannato l'assessorato all'Agricoltura a pagare circa

371 mila euro ai familiari di Salvatore Raimondo. Il giudice ha accolto quindi la tesi dei legali dei familiari della vittima i quali affermano che l’eccessivo numero di cinghiali in giro rappresenta un grave pericolo.

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