Open Arms, Orlando: "Provvedimenti di Salvini disumani e illegali"

Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, commenta la decisione del Tar di sospendere il divieto si sbarco dei naufraghi

Open Arms, Orlando: "Provvedimenti di Salvini disumani e illegali"

Ancora Open Arms e ancora una difesa di Orlando . Dopo la decisione del Tar del Lazio che ha disposto la sospensione del divieto di ingresso in acque italiane della nave spagnola per consentire il soccorso dei migranti è intervenuto il sindaco di Palermo Leoluca Orlando che mi ha perso occasione per continuare il duello dialettico con il ministro dell’interno Matteo Salvini. "Il provvedimento del Tar che sospende il divieto di sbarco dei naufraghi salvati dalla Open Arms conferma due cose - dice il primo cittadino -. La prima è che le decisioni del Ministro Salvini sono oltre che palesemente disumane, del tutto illegali. La seconda è che per fortuna i principi e la concreta applicazione della nostra Costituzione garantiscono ancora un quadro di diritti fondamentali che i continui attacchi allo Stato di Diritto non sono riusciti ad intaccare".

Non è la prima volta che il sindaco prende le difese della Ong. Ad aprile per esempio, quando la nave spagnola era al largo delle acque di Ragusa, il primo cittadino sostenne la causa della Ong spagnola. "Apprendo con piacere e soddisfazione la notizia del dissequestro della nave Open Arms e, soprattutto, delle motivazioni del provvedimento che confermano come la tutela della vita ed il soccorso degli esseri umani siano una priorità assoluta ed inderogabile. Mi auguro che un provvedimento analogo venga preso anche per la nave Iuventa, perché ogni giorno in più di blocco di queste navi e questi equipaggi è un giorno in più concesso ai trafficanti di esseri umani." Insomma da mesi va avanti in braccio di ferro che ha visto proprio il sindaco di Palermo in prima linea nella difesa dei diritti dei migranti.

Nel frattempo il ministro della Difesa Elisabetta Trenta sostiene che "la mancata adesione alla decisione del giudice amministrativo potrebbe configurare la violazione di norme penali, fermo

restando, in ogni caso, che in adesione al dictum iuris sarebbe stato eventualmente necessario inserire nel dispositivo del provvedimento un'esplicita disponibilità all'assistenza delle persone maggiormente bisognevoli".

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