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Pizzo, slot, case di riposo: gli affari del clan mafioso sgominato all'alba

Duro colpo al mandamento di cosa nostra di Brancaccio: arrestate 50 persone

Pizzo, slot, case di riposo: gli affari del clan mafioso sgominato all'alba

"L'Italia stamattina è più pulita". E il merito, come sottolinea Matteo Salvini nel primo post della giornata, è degli agenti delle forze dell'ordine che, a partire dall'alba di oggi, stanno applicando una serie di ordinanze di custodia cautelare tra Palermo e Catania, a carico di circa 50 persone. Il blitz colpisce una delle articolazioni chiave nell'economia di cosa nostra palermitana: si tratta del mandamento mafioso di Brancaccio e, in particolare, della famiglia di corso dei Mille.

Gli arrestati dovranno rispondere a vario titolo di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione aggravata, incendio, trasferimento fraudolento di valori aggravato, autoriciclaggio, detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio e contrabbando di tabacchi lavorati esteri.

L'operazione denominata Maredolce 2, condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo, ha portato alla luce un sodalizio criminale, in grado di intrecciare rapporti con altri esponenti di cosa nostra territoriali, per condizionare e incidere sul tessuto economico palermitano. Già nel 2017, con l'operazione Maredolce, il clan era stato duramente colpito. I criminali erano in grado di controllare l'economia del territorio e la microcriminalità, assoggettata all'autorità mafiosa. La droga, il business delle slot machine e il controllo di alcune case di riposo, oltre alle estorsioni, sono alcuni degli interessi che il mandamento di Brancaccio perseguiva nelle zone vicine a Palermo. Nel corso dell'operazione sono stati sequestrati beni per un valore di circa un milione di euro.

Matteo Salvini, su Twitter, si è complimentato per il blitz: "Cinquanta arresti tra Palermo e Catania e beni sequestrati per un milione di euro: polizia e carabinieri, coordinati dalle rispettive Dda, hanno colpito un clan operante nel mandamento di Brancaccio e un gruppo legato alla cosca Cappello che faceva affari con la droga.

Accuse gravissime: estorsione, incendio, contrabbando, autoriciclaggio, spaccio. Grazie alle forze dell'ordine e agli inquirenti: l'Italia stamattina è più pulita. E oggi sarò in Calabria per restituire ai cittadini un bene confiscato alla 'ndrangheta".

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