Paola Balsomini
Questa volta non c'è stato nessun tira e molla, nessun problema di soldi e di durata del contratto. La firma è stata veloce come un lampo, tanto che Angelo Palombo e la Sampdoria rimarranno insieme fino al 2010. Il centrale, da tempo nelle mire del Milan, ha allungato il contratto di altri due anni e questa volta, a differenza del mancato rinnovo di Max Tonetto, non ci sono stati problemi di ingaggio. Tanto che appena la settimana scorsa era stato lo stesso Palombo a dichiarare: «Vorrei rimanere alla Sampdoria a vita, aspetto solo la telefonata della società». E la telefonata è arrivata, puntuale, e la firma è arrivata dopo una stretta di mano: «Ci siamo trovati con il procuratore Marronaro - spiega l'amministratore delegato Beppe Marotta - e con il giocatore. Ma è stato semplicissimo, visto che non era un problema di accordi; io gli ho detto quello che la Sampdoria poteva offrire, lui mi ha risposto che voleva soltanto rimanere qua e tutto sarebbe passato in secondo piano. Così ha dato subito il suo assenso e c'è stata la firma; il contratto più veloce della storia». La paura era che potesse accadere come con Max Tonetto: «Le cifre di una società quotata in borsa come la Roma sono sotto mano e Tonetto pretendeva il doppio della cifra che stava guadagnando alla Sampdoria. Per noi, pur avendo grande stima del giocatore, era troppo. E infatti la Roma se lo è aggiudicato con un contratto che ha raddoppiato il suo ingaggio».
Per Palombo è stato diverso: «A dire il vero - spiega il giocatore - mancavano ancora due anni ma io ho rotto un po' le scatole per riuscire ad ottenere questo prolungamento. Ringrazio tutti per questo, la società, il presidente e soprattutto Novellino. Se sono arrivato fino a qui lo devo a lui. Mi avevano detto che ne avremmo riparlato e così è stato. Questa è una società seria e dico ai tifosi di avere pazienza perché lavoriamo bene, non ci manca nulla e adesso tocca soltanto a noi. Siamo una buona squadra e ora dobbiamo fare anche qualche punto perché la situazione non è ancora brutta ma rischia di diventarlo. E allora è importante stare tutti compatti». E intanto, mentre un giocatore prolunga il suo contratto sperando di «diventare un simbolo di questa squadra e magari capitano», c'è un altro giocatore che invece non sarà ceduto, Gennaro Delvecchio. A smentire ogni trattativa è stato proprio Marotta: «Non è sul mercato e il Milan non mi ha mai richiesto il giocatore, ma se anche fosse è incedibile e a gennaio non partirà nessuno».
Intanto mercoledì in Coppa Italia è anche arrivata l'attesa vittoria. C'è voluto un portiere capace di salvare il risultato, un bomber che è tornato a segnare e poi un giovane che ha portato freschezza e «tanta qualità», come ha detto Walter Novellino alla fine del match. Così la rivincita della Sampdoria contro il Palermo porta una manciata di firme: quella di Gianluca Berti, che domenica contro il Chievo si cucirà addosso la maglia da titolare, quella di Emiliano Bonazzoli, tornato al gol dopo essere subentrato a Bazzani e quella di Danilo Soddimo, baby di belle speranze che già due anni fa a Torino regalò alla Sampdoria la qualificazione in Coppa Italia. Una vittoria però che ha anche un'altra firma, quella della Gradinata Sud che Marotta ha voluto ringraziare: «Vorrei fare un plauso ai nostri tifosi. Sono venuti a vederci in novemila, gli altri stadi d'Italia hanno fatto due mila paganti. Ci hanno dimostrato il solito grande appoggio anche in questo momento di difficoltà».
E domenica sarà la volta del Chievo: si cambia a cominciare proprio dal numero uno, confermato dopo le due prestazioni insufficienti di Castellazzi contro Cagliari e Palermo, in campionato. La mossa più importante nello scacchiere blucerchiato arriverà così proprio da dietro, anche se anche a centrocampo cambierà qualcosa: la coppia di esterni, formata da Maggio-Zenoni non si tocca.
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