Cronache

Il papà di Como racconta i minuti di terrore in balia di due banditi

La sera di sabato, un'elegante palazzina liberty, l'irruzione nell'appartamento. E quei secondi interminabili in cui uno dei due banditi ha puntato la pistola in faccia al figlio dell'arredatore

Il papà di Como racconta i minuti di terrore in balia di due banditi

nostro inviato a Como

Una villa liberty a due passi dal centro storico e dal lago. E un padre di famiglia, un arredatore, che ora racconta al Giornale quei minuti di terrore: "Sono entrati in casa all'ora cena e nel giro di pochi secondi ho visto mio figlio quindicenne in una situazione terribile: un tizio gli puntava la pistola in faccia". Una vicenda sconvolgente che ripropone il tema della sicurezza nelle nostre città e nelle nostre case. L'uomo, che per tutelare i due figli minorenni preferisce rimanere nell'anonimato, riflette su quel che è accaduto: "Ho cercato di disarmare uno dei due banditi, quello che aveva fra le mani un coltello, e ci ero quasi riuscito. Ma poi l'altro ha puntato l'arma in faccia al ragazzo. Chissà, fossi stato da solo sarebbe finita in un altro modo. Io sono alto un metro e novanta, quello col coltello era mingherlino. Chissà. Ma la pistola credo fosse vera, anche se non sono un intenditore. E se avessi avuto io un'arma fra le mani, cosa sarebbe successo?" Invece i due delinquenti hanno mostrato sangue freddo e grande autocontrollo. "Uno dei due - conclude l'arredatore - si è rivolto a me e mi ha detto: 'Tranquilli, ce ne andiamo, non succede niente'. Così è stato".

Ora la polizia cerca due giovani, probabilmente stranieri dell'Est europeo.

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