Il Papa debutta su twitter E l'Angelus volerà in rete

"Il Papa sarà presto su twitter. E io ho già una domanda per lui: Papamobile è la sua auto o il suo smartphone?" . Benedetto XVI apre un account ufficiale sul visitatissimo social network : cinquecento milioni di utenti nel mondo, dicono le ultime stime. E naturalmente la notizia non poteva che sbarcare tra i mille messaggini che ogni minuto animano la rete. Commenti a valanga, tra cui l’allegro interrogativo tecnologico . E una lunga serie di aspiranti followers: si chiamano così coloro che decidono di seguire parole e riflessioni di una persona. Come Papa Ratzinger. Accade a molti personaggi famosi e anche Benedetto XVI ha già una lunga serie di appassionati che ne rilanciano parole e opere sul web. E qualche fake, sullo stile del falso Monti che è riuscito a ingannare persino il presidente francese, Nicolas Sarkozy.

Ma questa è tutta un’altra storia. La notizia arriva dalla Radio Vaticana e ha l’imprimatur del direttore di Civiltà cattolica, la rivista dei Gesuiti che va in stampa dopo la revisione definitiva della Segreteria di Stato. "Il Papa sta per aprire il suo account ufficiale su twitter. I tweet non saranno inviati da lui ma riceveranno l’approvazione" scrive Antonio Spadaro. Insomma, un profilo attivo direttamente dalla Santa Sede. Papa Benedetto ha dedicato al silenzio l’ultimo messaggio rivolto agli operatori della comunicazione. Ma poiché c’è un tempo per tutte le cose, quando è ora di comunicare non disdegna i metodi più gettonati dai comuni mortali. Lo ha già dimostrato in passato, avviando con un tweet l’avventura internet di news.va, il sito di informazione del Vaticano. E a Natale ha acceso con un tocco sul tablet lo scenografico albero di Natale di Gubbio. Adesso tocca alla Quaresima.

Il messaggio del Pontefice è stato spezzettato in quaranta tweet, uno per ciascuno dei giorni che separano dalla Pasqua. Così sarà anche per l’Angelus della domenica a mezzogiorno in San Pietro: le parole che il Papa pronuncia dalla finestra saranno spedite anche via twitter. E voleranno in rete anche altri interventi selezionati dal Pontificio consiglio delle comunicazioni sociali d’intesa con la Segreteria di Stato. "Il tweet può essere riformulato, ridistribuito, rilanciato, disseminato - spiega Monsignor Claudio Maria Celli, capo del dicastero sulle comunicazioni –. E direi che questo richiama l’immagine del Vangelo: il piccolo grano di senape che, sparso sul terreno, produce arbusti dove anche gli uccelli del cielo possono riposare".