Politica

Il Papa: «Dio ci dà coraggio contro il chiacchiericcio»

Roma L’uomo «può sprofondare nella palude della menzogna e della disonestà», ma Gesù conduce verso il coraggio «che non si lascia intimidire dal chiacchiericcio delle opinioni dominanti».
Benedetto XVI inizia i riti della Settimana Santa celebrando in piazza San Pietro la messa della Domenica delle Palme. Non fa riferimenti diretti agli scandali degli abusi sui minori e alle polemiche che campeggiano sui giornali di tutto il mondo, anche se le sue parole si possono ben applicare ai casi di questi giorni. Ratzinger spiega come l’uomo, lasciandosi afferrare da Cristo, possa elevarsi verso ciò che è puro. «L’uomo – ha detto il Papa – può scegliere una via comoda e scansare ogni fatica. Può anche scendere verso il basso, il volgare. Può sprofondare nella palude della menzogna e della disonestà». Gesù però «cammina avanti a noi, e va verso l’alto. Egli ci conduce verso ciò che è grande, puro, ci conduce verso l’aria salubre delle altezze: verso la vita secondo verità; verso il coraggio che non si lascia intimidire dal chiacchiericcio delle opinioni dominanti; verso la pazienza che sopporta e sostiene l’altro».
Ratzinger ha spiegato che è fondamentale per l’uomo capire di non potercela fare da solo e accettare di lasciarsi «integrare» nella cordata di Cristo: «Fa parte di essa questo atto di umiltà – ha aggiunto – l’entrare nel “noi” della Chiesa; l’aggrapparsi alla cordata, la responsabilità della comunione – il non strappare la corda con la caparbietà e la saccenteria. Di questo essere nell’insieme della cordata fa parte anche il non comportarsi da padroni della Parola di Dio, il non correre dietro un’idea sbagliata di emancipazione».
Il Papa ha anche ricordato il viaggio in Terra Santa compiuto nel 2009, e ha ribadito che «la fede in Gesù Cristo non è un’invenzione leggendaria. Essa si fonda su di una storia veramente accaduta. Questa storia noi la possiamo, per così dire, contemplare e toccare». Benedetto XVI ha concluso la celebrazione con un appello per la pace a Gerusalemme: «Sono profondamente addolorato per i recenti contrasti e per le tensioni verificatisi ancora una volta in quella città, che è patria spirituale di cristiani, ebrei e musulmani, profezia e promessa di quell’universale riconciliazione che Dio desidera per tutta la famiglia umana». Intanto continuano le polemiche sullo scandalo della pedofilia: un gruppo di manifestanti si è dato appuntamento davanti alla cattedrale cattolica di Westminster, a Londra, chiedendo le dimissioni del Pontefice. In Austria la Chiesa cattolica ha deciso di nominare una donna, Waltraud Klasnic, ex governatrice regionale, come «rappresentante indipendente» delle vittime degli abusi, per indagare sui casi che vedono accusati esponenti del clero. Lo ha annunciato alla tv l’arcivescovo di Vienna, il cardinale Christoph Schönborn: «Vogliamo far uscire le indagini dalla Chiesa e affidarle a un rappresentante indipendente», ha detto. Mentre in Svizzera il presidente Doris Leuthard ha reso noto di voler creare una «lista nera» di sacerdoti che si sono macchiati di pedofilia, perché sia garantito che non abbiano più contatti con i bambini. E si fa sentire anche la voce di padre Gabriele Amorth, famoso esorcista, autore con il giornalista Marco Tosatti del libro Memorie di un esorcista (Piemme): «Gli attacchi di questi giorni a Papa Benedetto XVI sui casi di pedofilia sono suggeriti dal demonio, su questo non c’è dubbio.

Perché essendo un Papa meraviglioso, degno successore di Giovanni Paolo II, allora cercano, tramite il diavolo, di prendersela con lui».

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